Paura per la coppia milanese

Moglie, marito malato e badante faccia a faccia con il ladro

Drammatico episodio in una casa di Mozzana, assaltata dai delinquenti con i proprietari presenti.

Moglie, marito malato e badante faccia a faccia con il ladro
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Moglie, marito malato e badante faccia a faccia con il ladro. Il drammatico drammatico episodio è avvenuto nei giorni scorsi a Galbiate (Lecco),  in una casa di Mozzana, assaltata dai delinquenti con i proprietari presenti.

Moglie, marito malato e badante faccia a faccia con il ladro

In casa c’erano ben tre persone, due donne e un uomo, con tanto di luci accese al piano terra come anche a quello superiore. Ma questo non è bastato: il ladro non ha desistito dall’intento criminale, né ha spostato le proprie mire altrove. E’ entrato lo stesso. Una intrusione che è avvenuta di soppiatto, ma che in breve (e non poteva essere altrimenti) è diventata un faccia a faccia con le vittime, sfiorando la rapina.
E’ una serataccia da brividi quella che racconta ai colleghi di PrimaLecco Giliola Luxardo, docente universitaria che con il marito abita a Mozzana. Milanesi residenti a Milano, un anno fa si sono trasferiti in pianta stabile in quella che era la casa del weekend, nel verde della Brianza. «Da un anno mio marito è gravemente invalido. Abbiamo pensato che questa sistemazione fosse la più adatta per consentirgli di godere più facilmente un po’ di svago all’aria aperta - racconta la professoressa - Ho trasformato il soggiorno in una camera attrezzata di letto ortopedico e di tutto quanto necessita per le cure. Con noi, giorno e notte, c’è una badante che ha la sua stanzetta al piano terra, mentre io dormo di sopra».

Racconto del terrore

Venerdì 23 luglio, ore 22.20, Giliola Luxardo è appena salita in camera e anche la badante si è appartata nella sua per fare una telefonata. «Aveva però lasciato la porta aperta, per dare comunque un occhio a mio marito e sentirlo se avesse avuto bisogno - racconta la docente milanese - Ebbene il ladro è entrato e deve per forza essere passato sotto il naso di entrambi prima di infilarsi nel giro scala che porta di sopra. Mi sono accorta io della sua presenza, quando l’ho sentito toccare la maniglia. Sono uscita dalla mia stanza nel buio del corridoio e sono stata investita dal fascio di luce di una torcia. Ho pensato “o mi butto addosso al ladro oppure mi chiudo a chiave in camera, urlo e chiamo i carabinieri”. Naturalmente ho fatto così. La badante, appena mi ha sentita gridare, è corsa accanto a mio marito e ha chiamato il 118 mentre io chiamavo il 112. Così il ladro è rimasto intrappolato tra due fuochi, a metà della scala, non poteva tornare in soggiorno, ma poteva decidere di sfondare la mia porta. Presa dal terrore sono stata sul punto di saltare dalla finestra».

Un caso non isolato

Questa situazione è durata un tempo che è sembrato infinito. «I Carabinieri ci hanno messo 40 minuti di orologio per arrivare. La pattuglia proveniva del resto dalla stazione di Casatenovo e per loro, come ho saputo poi, è stata una serata di intenso lavoro proprio per altri casi di furto o tentato furto come il nostro». Neanche dodici ore dopo, la mattina di sabato, si è registrato un colpo a poche centinaia di metri in linea d’aria, in località Piazza. Va detto che a casa dei Luxardo il ladro alla fine non ha preso nulla («Del resto non saprei cosa avrebbe potuto rubare visto che non teniamo alcunché di prezioso»), ma le conseguenze si sono fatte sentire lo stesso: «Mio marito sulla prime sembrava non aver capito quel che era successo. Ma lo choc c’era ed è esploso nelle due notti successive, che lo hanno visto insonne e quasi delirante per la paura».

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