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Minaccia di buttarsi dal balcone con i tre figli piccoli VIDEO

Chi è l'uomo e perché ha cercato di ammazzare i tre bambini di 5, 6 e 7 anni, lasciandoli sospesi dalla balaustra a 25 metri di altezza.

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Minaccia di buttarsi dal balcone con i tre figli piccoli : il racconto del salvataggio dei tre bambini.

Minaccia di buttarsi dal balcone con i tre figli piccoli

Paura in via Stelle Alpine a Rozzano nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10 giugno. I Vigili del fuoco sono intervenuti, insieme ai Carabinieri, per cercare di far ragionare un uomo classe '77, italiano, che ha minacciato di buttarsi dall’ottavo piano del palazzo e di portare con sé anche i figli piccoli di 5, 6 e 7 anni.

Il racconto del salvataggio dei tre bambini

Le grida dei bambini risuonano ancora nelle orecchie. La rabbia, l’impotenza di non poter intervenire per strapparglieli di mano, al padre che dovrebbe amarli, che sul profilo Facebook pubblicava appelli per tutelare i minori, lui che li ha afferrati e spinti contro la balaustra del balcone, lasciandoli sospesi all’altezza di 25 metri, minacciando di mollare la presa e di ucciderli.

Chi è l’uomo

“No alla violenza sui bambini”, scriveva sui social, “Io sto coi bambini strappati”, e poi raccolte fondi per pagare le spese legali dell’affidamento. Ha 43 anni, A.A. le iniziali, fa il postino ed è già conosciuto alle forze dell’ordine per altri reati. Separato, la moglie si trova a Vicenza. I figli di 5, 6 e 7 anni abitano con lui, al settimo piano di via Stelle Alpine, al civico 17. Quando ha ricevuto la comunicazione, ieri, di un procedimento finalizzato alla revoca dell’affidamento esclusivo dei figli, ha perso la testa.

Una situazione di disagio famigliare e sociale già nota

Quella richiesta di revoca dell’affidamento dei bambini è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e trasformato l’uomo in un potenziale omicida. Ha preso carta e penna e ha scritto decine di lettere che ha lasciato sul tavolo del soggiorno, dicendo che voleva ammazzarsi e che avrebbe portato con sé anche i figli innocenti. Poi ha afferrato un coltello da cucina, con una lama di 20 centimetri, e ha iniziato a urlare dal balcone che l’avrebbe fatta finita. Ha afferrato per la schiena i più piccoli e li ha spinti oltre la ringhiera, lasciandoli sospesi nel vuoto per minuti interminabili, da un’altezza di 25 metri. Piangevano, i bambini. Piangevano e urlavano.

Una lunga mediazione, durata ore

Il quartiere popolare si è riversato in strada. Prima la paura, poi gli insulti. Immediato l’arrivo dei vigili del fuoco, tra cui alcuni mezzi della caserma di Pieve Emanuele. I pompieri hanno tentato una lunga mediazione, durata ore. Sono saliti al settimo piano con la gru, poi hanno parlato a lungo con l’uomo che, in risposta, ha iniziato a lanciargli contro vasi e mattonelle, colpendo anche uno dei coraggiosi pompieri, Fabio, rimasto ferito per fortuna non in modo grave.

Intervenuti anche carabinieri e polizia locale

Immediato anche l’intervento della polizia locale di Rozzano e dei carabinieri della tenenza di Rozzano del luogotenente Massimiliano Filiberti e della Compagnia di Corsico, guidati dal capitano Pasquale Pucache si è precipitato sul posto per tentare di far ragionare l’uomo e mettere in salvo i bambini. Così è stato, dopo quattro ore di estenuante trattativa, mediazione, mentre centinaia di persone erano con gli occhi fissi alla luce di quell’appartamento, alcuni con le mani congiunte in preghiera.

Anche il Sindaco Ferretti

L’uomo ha chiesto di parlare con il sindaco Gianni Ferretti, che era già sul posto. È salito due volte in casa dell’uomo, conquistando un po’ la sua fiducia. La seconda volta, mentre i pompieri avevano gonfiato i materassi su entrambi i lati della casa, per attutire le eventuali cadute, è riuscito a entrare in casa, ha iniziato a parlargli, a cercare di farlo ragionare, nonostante fosse sotto l’effetto di droga, alcol e psicofarmaci. L’uomo ha impugnato ancora il grosso coltello da cucina, mentre scagliava oggetti pesanti dalla finestra. Per non fare entrare nessuno, ha posizionato un armadio davanti alla porta.

L’irruzione in casa e la messa in salvo dei bambini

Ed ecco l’azione: approfittando di un attimo di disattenzione del sequestratore, il sindaco è riuscito ad aprire la porta spostando il mobile, tanto da consentire l’irruzione dei carabinieri. I militari guidati dal capitano Puca sono entrati in casa e in pochi istanti hanno bloccato l’uomo e messo in salvo i bambini. Lo hanno disarmato, togliendogli di mano la grossa lama, poi lo hanno ammanettato e portato in macchina, tra le urla della gente. “Assassino, pezzo di m.”, gridavano contro l’uomo. E poi l’applauso, lunghissimo, e i cori per i pompieri e i carabinieri che hanno salvato la vita di quei bambini che continuavano a urlare. I piccoli sono stati portati all’ospedale San Paolo, nel reparto di pediatria, dove medici e infermieri si stanno prendendo cura di loro. Il sospetto è che l’uomo li abbia drogati, somministrandogli barbiturici e psicofarmaci. È finito in manette, ritenuto responsabile di tentato omicidio, sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. I bambini sono lontani dal padre. Salvi. Finalmente al sicuro.

Francesca Grillo

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