La storia

"Mi picchiano", ma non è vero: genitori scagionati dopo 7 anni

Erano stati accusati di maltrattamenti, dopo 7 anni la coppia di Busto Garolfo è stata assolta: la vicenda giudiziaria.

"Mi picchiano", ma non è vero: genitori scagionati dopo 7 anni
Pubblicato:
Aggiornato:

Genitori assolti dalle accuse di maltrattamento perché il fatto non sussiste dopo sette anni di processo.

La vicenda giudiziaria della coppia di genitori

È quando accaduto a una coppia, ora separata, di Busto Garolfo (il padre è originario di Corbetta), genitori di un bambino che, nel 2014, all’età di sette anni, li aveva "accusati" di maltrattamenti.
Il ragazzino, ora 14enne e che allora aveva 7 anni, era stato affidato a una Comunità della zona a seguito di problematiche comportamentali non facilmente gestibili all’interno del nucleo familiare. Il bambino allora aveva raccontato agli educatori, che lo avevano accolto e lo seguivano, di essere stato maltrattato, anche fisicamente, dalla madre e dal padre. In particolare, aveva raccontato di come i genitori lo picchiassero di frequente, anche con l’ausilio di oggetti contundenti come bastoni, ciabatte e utensili da cucina.
La dovuta denuncia in Procura da parte della Comunità ha poi fatto scattare degli accertamenti. La coppia è stata quindi accusata di maltrattamenti in famiglia, con l’aggravante della minore età della vittima, e si è difesa in processo per anni, fino all’assoluzione in primo grado decisa di recente dal Tribunale monocratico di Busto Arsizio.

L'assoluzione

L’assoluzione degli imputati, richiesta sia dalla difesa sia dall’accusa rappresentata dal vice procuratore onorario Nicoletta Matricardi, è stata giustificata dalla carenza di prove a carico dei due genitori quanto dalle parole dello stesso ragazzino, il quale, nel corso dell’incidente probatorio dell’anno scorso, aveva dichiarato di essersi inventato tutto e che le percosse non erano mai avvenute.

Le parole dell'avvocato

Ha commentato l’avvocato difensore Sandro Cannalire, di Legnano:

"Il giudice ha assolto perché le prove sono state favorevoli agli imputati, a cominciare dal ragazzino (dalle sue dichiarazioni nell’incidente probatorio del 2020, ndr). Il bambino aveva 7 anni, non c’era un intento calunnioso nei confronti dei genitori. Si era sentito, reputo io, abbandonato perché era entrato in comunità e aveva reagito in questo modo". 

In merito alla conclusione del processo e all’assoluzione degli imputati, Cannalire ha inoltre voluto esprimere la sua "soddisfazione personale, perché si è fatta chiarezza in questa vicenda. Il giudice ha giudicato con equità".

Seguici sui nostri canali