la condanna

Maestro di musica condannato per violenze e atti sessuali su minorenni 

I fatti sarebbero avvenuti, secondo la ricostruzione dell’accusa, nel 2015 all’interno di una saletta dell’oratorio della frazione di San Martino a Bareggio

Maestro di musica condannato per violenze e atti sessuali su minorenni 
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Maestro di musica residente ad Arluno condannato per violenze e atti sessuali su minorenni.

Maestro di musica condannato per violenze e atti sessuali su minorenni

Quattro anni di reclusione. È questa la condanna inflitta giudici dai giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Milano a Luca Romagnoli, 55enne di Arluno, insegnante privato di musica accusato di violenza sessuale su due allieve e di atti sessuali nei confronti di una terza, tutte minorenni. I fatti sarebbero avvenuti, secondo la ricostruzione dell’accusa, nel 2015 all’interno di una saletta dell’oratorio della frazione di San Martino a Bareggio, che il maestro aveva affittato proprio per impartire lezioni private. In un caso, stando a quanto raccontato in aula da una delle ragazze, l’uomo avrebbe consumato un rapporto sessuale sul letto del prete. Per il 56enne la condanna decisa dai giudici è stata addirittura più pesante di quella invocata dalla pm Ilaria Perinu, che aveva chiesto 3 anni e 10 mesi di carcere. Aveva invece chiesto l’assoluzione dell’imputato il suo legale, l’avvocato Roberto Grittini, il quale ha sempre ritenuto «contraddittorio» il racconto delle presunte vittime.

La replica dell'avvocato difensore

Durissimo il commento di Grittini che – contattato da Settegiorni/Prima Milano Ovest – ha parlato dell’«ennesimo deliro di onnipotenza di una magistratura che si sostituisce anche alla giustizia divina pur essendo tenuta ad amministrare solo la giustizia terrena». Il legale punta poi il dito sull’eccessivo «turnover» dei magistrati del collegio: «Il grosso scoglio di questo processo è il fatto in due anni di dibattimento siano cambiati più volte i giudici, uno perché pensionato, uno trasferito e un’altra in maternità…». Grittini, nel corso del dibattimento, aveva anche prodotto integralmente una recente sentenza (del 2020) delle sezioni unite della Cassazione che non riconosce l’aggravante dell’abuso di autorità dato dall’affidamento di un minore per motivi di istruzione a un maestro privato, «escludendo in questo caso la perseguibilità nei confronti del mio assistito». Pronuncia della quale, però, non è stato tenuto conto in sede di decisione e che ha spinto l’avvocato a preannunciare Appello «nella speranza che i prossimi giudici sappiano riconoscere l’importanza di una sentenza delle sezioni unite della Cassazione e che possano liberare il mio cliente da questo fardello».

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