L’appello di un padre «Voglio poter crescere i miei figli, aiutatemi»

La storia di Khaled El Hussein, imprenditore originario del Libano, che chiede di essere ascoltato.

L’appello di un padre «Voglio poter crescere i miei figli, aiutatemi»
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«Desidero soltanto prendermi cura dei miei figli e crescerli in serenità e armonia, sono un padre attento e premuroso». Khaled El Hussein  è venuto in Italia come rifugiato politico e a Saronno ha costruito la sua famiglia.

L'appello di un giovane padre

«Desidero soltanto prendermi cura dei miei figli e crescerli in serenità e armonia». Khaled El Hussein è nato in Libano, è venuto in Italia come rifugiato politico e qui ha costruito la sua famiglia. Da ormai dieci anni abita a Saronno e qui ha visto diventare grandi i suoi figli. I problemi sono iniziati nel 2016 dopo la separazione con l’ex moglie, da cui ormai è a tutti gli effetti divorziato.

Mi sono sempre occupato dei miei figli

«Mi sono sempre occupato io dei ragazzi e voglio continuare a farlo. Invece ogni giorno è una battaglia e a farne le spese sono i miei figli, che non stanno bene. Da luglio 2019 il divorzio è riconosciuto anche in Italia - ha spiegato - Attualmente con me abitano tre figli, i più grandi, di cui la maggiore avuta da una precedente relazione, mentre gli altri tre si trovano in Libano da mia madre. Con la mia ex moglie purtroppo ormai da diversi anni i nostri rapporti sono andati via via a inclinarsi. A seguito delle divergenze e i continui litigi venutisi creare ho presentato nei suoi confronti diverse denunce querele e altrettanto ha fatto lei con me, senza che sia stato preso alcun provvedimento. Purtroppo la situazione peggiora di giorno in giorno, la mia ex moglie ha metodi educativi rigidi, mentre io ho una mentalità più aperta. E per questa sua rigidità ne fanno le spese i nostri figli, io non voglio certo privarli della madre, ma vorrei potermene occupare, per questo lancio un appello a chiunque mi possa aiutare per fare in modo di avere il loro affidamento. Sono stanco di fare la guerra, non ne posso più. Chiedo soltanto un po’ di serenità per me e i miei ragazzi, che sono nati e cresciuti qui. Invece sono stato costretto a farli tornare in Libano».

Chiede di essere ascoltato

Il 40enne è un imprenditore, è titolare infatti una concessionaria di auto a Bovisio Masciago. E’ stanco di lottare per poter fare il padre e prendersi cura dei suoi figli.
«Purtroppo sono tanti gli episodi che hanno portato alla rottura con la mia ex moglie, i ragazzi non sono sereni e più volte le situazioni sono arrivate al limite, mi sono anche rivolto ai servizi sociali, ma al momento non c’è stata una soluzione. Mi è stato addirittura ipotizzato il rischio che vengano affidati a una comunità. Mi opporrò con tutte le mie forze, sono in grado di occuparmi dei miei figli, in questi anni mi sono preso cura di loro e li ho cresciuti. Desidero soltanto poter esercitare il mio ruolo di padre, non mi sembra di chiedere tanto. La situazione in casa per i ragazzi è insostenibile, hanno bisogno di vivere in un clima sereno e tutti insieme. Ho tante persone che mi vogliono bene e che sanno quanti sacrifici ho fatto. Voglio vederli sereni, invece quando stanno con la loro madre non lo sono. Ecco perché ho deciso di lanciare questo ultimo appello nella speranza che qualcuno mi aiuti».

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