garbante milanese

La Lav salva un coniglio da un allevamento casalingo FOTO

“Ora è presso una famiglia in giardino”

La Lav salva un coniglio da un allevamento casalingo FOTO
Pubblicato:
Aggiornato:

I volontari della Lav salvano un coniglio costretto a vivere in una gabbia al buio in attesa del mattatoio: “Ora è presso una famiglia in giardino”.

La Lav salva un coniglio da un allevamento casalingo a Garbagnate

I volontari della Lav, Lega Antivivisezione, hanno salvato un coniglio costretto a vivere in gabbia in un allevamento casalingo a Garbagnate Milanese, ed il cui destino era quello di essere macellato e finire su qualche tavola. Come spiega la nota dell'associazione: “Adesso è presso una famiglia che lo terrà in giardino, senza più vivere in gabbia, vedrà la luce, visto che era tenuto al buio, e potrà camminare su un prato”.

La Lav ricorda che negli allevamenti intensivi “la vita di questi animali “ da carne” è terribile. Vivono sempre in piccole gabbie, senza spazio e in condizioni igieniche precarie, tra pelo, sporcizia e mosche, con fattrici inseminate artificialmente durante tutta la durata della loro vita, con i piccoli precocemente separati dalla madre, dove la diffusione delle malattie è consuetudine, dove il viaggio verso il macello, di conigli sani e malati, aggiunge sofferenze alla breve vita di questi animali. Il 27% dei conigli muoiono prima di raggiungere l’età di abbattimento per malattie. A 11/12 settimane vengono prelevati dalle gabbie, posizionati in contenitori di plastica, caricati su un camion e trasportati verso il macello. Questo particolare momento è altamente stressante e angoscioso per gli animali. Arrivati al mattatoio, nei lunghi istanti prima di morire, vedranno macellare i loro simili. L’uccisione avviene tagliando la gola con un piccolo coltello dopo aver stordito l’animale per elettronarcosi (scariche elettriche in testa.) Una carne piena di sofferenze e con molti antibiotici che rimangono nelle carni degli animali. Sempre più persone decidono di non portare in tavola la sofferenza, scegliendo un’alimentazione senza prodotti animali”.

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali