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La canonica della chiesetta di Sant'Andrea "consegnata" ai privati

A seguito della segnalazione fatta dal Pd di Lainate, nel 2013 tutto si era poi bloccato fino al 2019, quando la canonica della chiesa e l’intero contesto sono stati tutelati con uno specifico decreto della Soprintendenza.

La canonica della chiesetta di Sant'Andrea "consegnata" ai privati
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Un bando della Giunta mette fine a una lunga vicenda iniziata nel 2013. La rabbia del Partito Democratico: "Avevamo bloccato l’iter con un esposto alla Soprintendenza delle Belle arti".

Potrebbe diventare un luogo dove degustare del buon vino

La canonica della chiesetta di Sant'Andrea potrebbe diventare un luogo dove degustare del buon vino.
Risaliva al 2013 la delibera di Consiglio comunale con la quale si assegnava una porzione della chiesetta di Sant’Andrea risalente al 1700, la parte della vecchia canonica, a una nota famiglia di Grancia, che ne aveva fatto espressa richiesta. Una procedura contestata dentro e fuori i banchi del Consiglio comunale dal Partito democratico che all’epoca dei fatti aveva depositato un esposto alla Soprintendenza delle Belle arti. A seguito della segnalazione fatta dai politici lainatesi del Pd tutto si era poi bloccato fino al 2019, quando la canonica della chiesa e l’intero contesto sono stati tutelati con uno specifico decreto della Soprintendenza. «Pensavamo che fosse stata messa la parola fine su questa vicenda invece poche settimane fa la vicenda si è riproposta con una nuova procedura attivata stavolta dalla Giunta comunale – afferma il consigliere comunale del Partito democratico Andrea Pinna – Una volta venuto a conoscenza del bando mi sono attivato per cercare di bloccare l’iter senza esito positivo, chiedendo un sopralluogo urgente con la presenza di un consulente e con il sindaco e gli assessori alla Cultura e Lavori pubblici, che è avvenuto sabato scorso.

Andrea Pinna: "Ho chiesto al sindaco, senza successo di procedere all'annullamento del bando"

Ho chiesto al sindaco per iscritto e verbalmente di procedere con l’annullamento del bando, ma la risposta è stata negativa».
Una protervia da parte della Giunta che, secondo il consigliere, «ha approvato un bando viziato e che catastalmente non considera una serie di importati elementi strutturali, di interferenze e non è stato, parrebbe, comunicato preventivamente alla Soprintendenza». Inoltre, riferisce il consigliere Pinna, ci sono altri due elementi che rendono inaccettabile l’assegnazione per bando a privati: l’esistenza di un piccolo bagno che viene utilizzato in situazione di urgenza dai fedeli che frequentano la chiesa. «Un brutto segnale politico, visti anche i precedenti sull’affidamento diretto della canonica. Trovo scorretto il comportamento del sindaco che non si è neanche preoccupato di informare preventivamente la locale parrocchia di Grancia, visto che la chiesa viene utilizzata settimanalmente per funzioni religiose».

"Bisogna riportare la questione in consiglio comunale"

L’auspicio per il Partito democratico è che la questione ritorni in Consiglio comunale con una discussione e una delibera che impegni la Giunta Tagliaferro a sistemare, con interventi ordinari e straordinari del Comune, l’intero bene tutelato e ne affidi formalmente la gestione alla parrocchia, che già ne fa uso da anni. Gli spazi sistemati potrebbero essere il luogo giusto per esporre i beni mobili tutelati dallo stesso decreto della Soprintendenza. Qualsiasi altra procedura non ha senso e rischia di ingenerare criticità per qualsiasi ulteriore intervento manutentivo di un bene che ad oggi, per fortuna, è interamente proprietà dello stesso Comune. Altro questione del bando che stride, secondo il consigliere Pinna, è il subentro di eredi nella concessione del bene e nella destinazione d’uso riportata, che cita le previsione dello Statuto Comunale, ma che non tiene conto puntualmente del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

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