La battaglia per la verità di Paolo Borsellino raccontata agli studenti dal fratello Salvatore
I ragazzi, rientrati a frequentare in presenza con il passaggio della Lombardia in zona arancione, hanno ascoltato e partecipato al dibattito aperto dalla presentazione del fratello del magistrato ucciso

Emozioni a distanza con il fratello del magistrato ucciso a Palermo
Il coraggio e la paura. Una promessa alla mamma e la battaglia per la verità, anche nella vita di tutti i giorni. Questi e altri ancora gli ingredienti degli incontri emozionanti fra Salvatore Borsellino e gli studenti delle classi terze della Scuola media Ronchetti di Pogliano-Vanzago, organizzati a distanza fra il 12 e il 15 aprile. Le videoconferenze, realizzate grazie all’iniziativa della professoressa Egle Dito, hanno coinvolto le sette classi terze dell’Istituto comprensivo. In collegamento con i ragazzi e l’ingegner Borsellino anche i sindaci di Pogliano e Vanzago e il dirigente scolastico Igor Baldan.
Il racconto dell'infanzia nel quartoere Kalsa di Palermo ha commosso gli studenti
I ragazzi, rientrati a frequentare in presenza con il passaggio della Lombardia in zona arancione, hanno ascoltato e partecipato al dibattito aperto dalla presentazione dell’ingegner Salvatore Borsellino, aresino d’adozione e fratello del magistrato Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia insieme agli agenti della sua scorta il 19 luglio 1992, solo 57 giorni dopo l’omicidio dell’amico giudice Giovanni Falcone. Il racconto di Borsellino si apre con l’infanzia nel quartiere della Kalsa di Palermo e ripercorre la vita e l’attività del fratello, fino all’ultimo tragico giorno di vita del magistrato: quella mattina Paolo, sapendo già del tritolo giunto in Sicilia per lui, trovò il tempo per scrivere una lettera di risposta a un gruppo di studenti di un liceo di Padova, rimasta incompleta. L’esempio di Borsellino ha stimolato nei ragazzi una serie di domande che hanno rivolto al fratello del magistrato: cosa fare di fronte alla paura? Come reagire di fronte al bullismo? Quale il ruolo della scuola?
Il valore del coraggio nel denunciare
L’ingegner Borsellino ha ribadito il valore del coraggio nel denunciare e nel ricercare verità e giustizia, usando anche il potere della cultura. Proprio come da trent’anni continua a fare lui stesso, dopo averlo promesso alla madre, denunciando i fiancheggiatori occulti delle organizzazioni criminali, appartenenti ai servizi deviati dello Stato, gli stessi che probabilmente hanno fatto sparire dal luogo dell’attentato di via D’Amelio anche la famosa “agenda rossa” del magistrato palermitano simbolo di coraggio e di lotta alle ingiustizie.