il racconto della tragedia

Incidente sulla A14: il racconto straziante del sopravvissuto

Alessandro Porta, 48 anni di Busto Garolfo domenica mattina si trovava sul furgone con Elisabetta Barbieri, 63 anni di Rho e Federico Tonin 47 anni di Arconate.

Incidente sulla A14: il racconto straziante del sopravvissuto
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«Sono vivo per miracolo, sono vivo grazie alla manovra fatta da Federico per evitare il Tir messo di traverso che improvvisamente ci siamo trovati in mezzo alla carreggiata».

Incidente sulla A14

Non riesce a togliersi dalla testa quei terribili istanti, quel secondo e mezzo che ricorderà per tutta la sua vita, Alessandro Porta, 48 anni di Busto Garolfo che domenica mattina si trovava sul furgone con Elisabetta Barbieri, 63 anni di Rho e Federico Tonin 47 anni di Arconate. Furgone che come ogni fine settimana stava trasportando cani e gatti randagi dal Sud al Nord per le adozioni. Uno schianto terribile quello avvenuto sulla A14 tra Pesaro e Cattolica conclusosi con il decesso di Elisabetta e Federico.

Il racconto straziante del sopravvissuto

«Subito dopo lo schianto ho sentito una persona che urlava in mezzo alla strada, ho poi scoperto essere l’autista del Tir, mi sono staccato la cintura di sicurezza e sono sceso dal furgone pensando di essere seguito da Betty e Federico - racconta Alessandro - Purtroppo non è stato così, ho scosso più volte Betty e Federico, li ho chiamati con tutta la forza che avevo, purtroppo però nessuno dei due ha risposto. Qualcuno ha chiamato i soccorsi, sono arrivati quasi subito, hanno tentato di rianimarli, ma purtroppo per loro non c’era più nulla da fare. E’ stato in quel momento che ho dovuto chiamare Roberto per dirgli quello che era successo».
Un racconto straziante quello di Alessandro che a differenza di Federico non era alla sua prima «staffetta» per il trasporto di cani. «Sono tanti anni che collaboro con Betty e con il marito Roberto. Quello che stavamo facendo era un viaggio tranquillo. Avevamo caricato i cani a Bari, poi eravamo stati a Molfetta, Foggia e San Severo e infine a Lanciano, Teramo e Giulianova dove Federico mi ha sostituito alla guida. Dovevo dormire qualche ora e a Riccione, dove era prevista la prima adozione, gli avrei dato nuovamente il cambio».
Alessandro torna poi a parlare di quei terribili secondi. «Eravamo in anticipo rispetto all’orario in cui saremmo dovuti arrivare a Riccione, stavamo viaggiando tranquillamente, all’improvviso ci siamo trovati davanti dei grossi detriti sparsi sull’asfalto, tra cui se non mi sbaglio anche la cabina del Tir che pochi metri dopo ci ha sbarrato la strada. Era in mezzo alle corsie, occupava tutta la strada dalla corsia di sorpasso a quella di emergenza. Federico ha frenato, si è messo di traverso ma il botto è stato purtroppo inevitabile».

Ha messo i cani al sicuro

Una volta giunti sul posto i soccorsi Alessandro è stato portato all’ospedale di Cesena. «Non volevo lasciare il luogo dell’incidente, non volevo andare in ospedale. Mi sono occupato dei cani che si trovavano nel retro del furgone, li abbiamo messi sul camion di un autista spagnolo che solitamente trasporta cavalli. Abbiamo usato quei box per i randagi che avevamo caricato in Puglia. Solo allora sono andati in ospedale dove, dopo numerosi esami mi hanno dimesso con una prognosi di cinque giorni e con mio fratello, arrivato da Milano, sono potuto tornare a casa dove continuo a pensare a quei terribili momenti. Dove continuo a pensare ai miei due compagni di viaggio che purtroppo non ci sono più».

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