25 APRILE

Il sindaco: "Attendiamo oggi una nuova liberazione"

È il messaggio del 25 aprile del primo cittadino di Rescaldina Gilles Ielo, che ha svolto una breve celebrazione in Comune insieme alla presidente dell'Anpi Maria Grazia Pierini.

Il sindaco: "Attendiamo oggi una nuova liberazione"
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Il sindaco: "Attendiamo oggi una nuova liberazione". È il messaggio del 25 aprile del primo cittadino di Rescaldina Gilles Ielo che, insieme all'Anpi di Rescaldina, ha deposto le corone presso le targhe e i monumenti ai caduti e ha svolto una breve celebrazione, con il contributo del Corpo Musicale Santa Cecilia 1922, e un momento di raccoglimento in Municipio.

Il messaggio del sindaco

Ecco il messaggio del sindaco di Rescaldina Gilles Ielo: "Quello di oggi è per me il primo 25 aprile da sindaco e mai avrei potuto immaginare di dover celebrare la più importante ricorrenza per la nostra Repubblica con questa modalità. Questo mi rende oltremodo emozionato per il senso di responsabilità che sento nel dover rendere omaggio e testimonianza a quanti si sono sacrificati per la nostra patria, nel ricordare i valori che hanno animato le loro gesta quando gli stessi valori erano stati cancellati da leggi razziste e inique imposte con la forza, la violenza e la morte.
Rifuggo qualsiasi accostamento dell'attuale situazione alla guerra perché oggi non abbiamo bisogno di armi per superare questo complesso momento, ma di strutture sanitarie, dotazioni, strumentazioni; non di soldati o eroi, ma professionisti che devono essere messi nelle condizioni di lavorare, di curarci, di farci guarire ed, eventualmente, di trovare un vaccino. Le limitazioni alla nostra libertà personale, figlia di quel sacrificio dei partigiani, non può certamente essere vissuta come allora quale imposizione dell'oppressore, bensì deve essere un sentimento di coscienza civile, di rispetto del prossimo e di senso di responsabilità nei confronti della comunità in cui viviamo".

Una nuova liberazione

"Senza quel 25 aprile non avremmo questa Repubblica e l'Italia che conosciamo oggi. Dedichiamo quindi un minuto di raccoglimento ai morti delle guerre, ai partigiani, a tutti coloro che hanno perso i propri cari, a chi ha lottato e combattuto per la Resistenza e la Liberazione. Attendiamo oggi una nuova liberazione, che ci restituisca quella quotidianità voluta e determinata dal sacrificio di molti partigiani ricordando, quindi, anche chi affronta oggi questa ardua e complessa sfida, i medici di base, gli operatori delle Rsa e delle aziende ospedaliere, le forze dell'ordine, l'arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, il nostro Comando e tutti gli agenti della Polizia Locale, i dipendenti comunali, gli operatori delle imprese di pulizia come quelli delle imprese funebri, tutti i lavoratori dei servizi essenziali, gli insegnanti e docenti scolastici, i genitori e i loro figli, tutti quei cittadini che diligentemente stanno rispettando le prescrizioni.
La liberazione che attendiamo è differente, dovremo fare tesoro di quanto questa situazione ci sta insegnando e considerare i valori che sono nati dalla base dell'esperienza partigiana per trasmetterli alle generazioni future. Questa è la storia che dobbiamo insegnare nelle scuole per una società fondata sul rispetto reciproco, sulla solidarietà, sull'equità sociale, sull'uguaglianza e sulla libertà. Viva la Resistenza, viva la Liberazione, viva l'Italia, buon 25 aprile a tutti".

Il commento della presidente dell'Anpi di Rescaldina

Secondo Maria Grazia Pierini, presidente dell'Anpi, "È difficile trovare le parole giuste di fronte a tante perdite di vite umane, però dobbiamo uscirne e per uscirne bene dobbiamo cambiare, meno individualismo, meno egoismo, più solidarietà e soprattutto dobbiamo difendere questo preziosissimo strumento per combattere la pandemia che è il servizio sanitario nazionale. Anche oggi, come quel 25 aprile del 1945, abbiamo molto da ricostruire; i partigiani lottarono per rinascere così come noi stiamo facendo oggi e ci salveremo tutte e tutti se insieme sapremo stare uniti. Però c'è una grande differenza da allora, e le parole sono importanti, noi non siamo in guerra, in guerra ci sono ancora quelle persone che scappano cercando salvezza e che ancora oggi continuano a morire in mare.
Se domani vogliamo che non tutto torni come prima non ci dobbiamo dimenticare di due cose fondamentali: centralità della sanità e della scuola pubbliche. Ricordiamocelo sempre e nel momento di fare scelte politiche. L'appello della nostra associazione è di restare uniti, vigili e partecipativi; solo se ne usciremo migliori sarà una vera rinascita".
Il video della celebrazione, con il commento completo del sindaco e della presidente dell'Anpi di Rescaldina, è disponibile sulla pagina Facebook del Comune, sul canale YouTube e sulla pagina dell'Anpi, che offre ulteriori preziose testimonianze.
Qui le importanti riflessioni degli alunni delle classi 3A e 3C della scuola media Raimondi dell'Istituto Comprensivo A. Manzoni.

 

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