Il governatore Fontana inaugura un nuovo centro per le vaccinazioni
Dalla Cisl l'appello a un deciso cambio di passo

Il governatore della Lombardia Attilio Fontana inaugurerà lunedì 15 a Cerro Maggiore un nuovo centro per le vaccinazioni. E non mancano le speranze: "Auguriamoci che rappresenti il segnale di un cambio di passo nel superare tutte le difficoltà della campagna vaccinale che anche nell’Alto Milanese si sono manifestate"
Fontana e il nuovo centro per le vaccinazioni
A pronunciare l'appello in vista dell'inaugurazione di domani è Luigi Maffezzoli, componente della segreteria Fnp Cisl Milano Metropoli
e responsabile della zona di Legnano, che lega l'inaugurazione di lunedì a speranze e critiche.
"Le difficoltà ogni giorno ci vengono segnalate da famiglie di anziani, come quella di una signora di 102 anni che abita a poche centinaia di metri dal centro che verrà inaugurato che sta ancora attendendo che le venga somministrato il vaccino a domicilio. Eppure all’inizio della campagna si era ribadito che i primi ad essere vaccinati dovevano essere le persone più in alto di età. Ma non sta andando così: un’altra signora che di anni ne ha “solo 96” ha ricevuto nei giorni scorsi il messaggino di scuse per il protrarsi del ritardo della sua vaccinazione. Quando i familiari hanno chiesto spiegazioni al numero verde si sono sentiti rispondere che l’età non giustificava una priorità. Non sono mancate le segnalazioni riguardanti il mal funzionamento del sistema di prenotazioni. Più persone di Dairago e di Busto Garolfo, ultra ottantenni, la scorsa settimana hanno ricevuto un sms in tarda serata che li invitava alla vaccinazione l’indomani mattina a Bollate o a Cesate (oltre 30 Km. di distanza), provocando disagi che si possono immaginare e che hanno portato gli amministratori ad intervenire
sull’Asst. Sono di pochi giorni fa le immagini degli over 80 in coda all’ospedale di Legnano a causa di una disfunzione del sistema di prenotazione. Purtroppo abbiamo ricevuto segnalazioni anche più drammatiche come quella di un novantenne dell’Abbiatense che era in attesa di vaccinazione e che nel frattempo è stato contagiato da covid da un’assistente familiare".
L'auspicio
Insomma un quadro tutt'altro che a tinte rosa. E che spinge Maffezzoli alla richiesta di un deciso cambio di passo.
"Ogni giorno di ritardo mette a rischio la vita degli anziani e non bisognerebbe mai dimenticarlo. Alla scorsa settimana risultavano vaccinati nella città metropolitana non più di un terzo dei richiedenti over ottanta. Di questo passo la campagna a loro favore, ad essere ottimisti, non potrà concludersi prima della fine di aprile – metà maggio, considerato che il vaccino Pfizer richiede un richiamo dopo tre settimane. Nel frattempo vediamo ogni giorno varie categorie che si propongono come prioritarie per il vaccino (oggi è il turno degli albergatori). Eppure le indicazioni nazionali ed europee sono più che chiare: i primi da vaccinare sono gli anziani che sono anche quelli che hanno pagato più a caro prezzo le conseguenze della pandemia. Dopo gli ultimi richiami di Draghi auguriamoci che ci si torni a concentrare sugli over ottanta e, subito dopo, sugli ultra settantenni, senza altri ritardi e senza ascoltare troppo i richiami delle varie associazioni di categorie o lobbies. Ogni giorno di ritardo provocherà nuove vittime tra gli anziani che si potevano evitare, in momenti come questi le celebrazioni servono a poco ma occorrono parole chiare e comportamenti conseguenti".