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Giro di false fatture con l'utilizzo di società cooperative «farlocche»: lainatese patteggia

L'indagine della Guardia di Finanza ha riguardato 17 società create nell'arco di sette anni e attive nel settore delle pulizie

Giro di false fatture con l'utilizzo di società cooperative «farlocche»: lainatese patteggia
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Si è chiusa l'udienza preliminare a carico di undici imputati, tra cui un lainatese, accusati di un giro di false fatture attraverso l'utilizzo di società cooperative farlocche. E sono arrivate le prime sentenze.

Giro di false fatture con l'utilizzo di società cooperative «farlocche»: lainatese in carcere

La vicenda risale allo scorso giugno. Dopo l'indagine delle Fiamme gialle del nucleo di polizia finanziaria e del Gruppo della Guardia di Finanza di Como, che ha riguardato complessivamente 17 società cooperative e una srl ​​create nell'arco di sette anni e attive nel settore delle pulizie, del facchinaggio, dei trasporti e della logistica al servizio della grande distribuzione, sono scaturite ben 14 misure cautelari, 9 delle quali in carcere, a carico di altrettante persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere, emissione o utilizzo di fatture false o per operazioni inesistenti, piuttosto che per omessa dichiarazione delle imposte. Stando all'accusa però soltanto due, una srl ​​e un consorzio, erano vere.
Tutte le altre realtà, tutte cooperative, avevano invece il compito di permettere alle prime, accollandosi i dipendenti ed emettendo false fatture, di abbattere gli oneri fiscali e quindi non pagare le tasse.
Stando alla contestazione mossa dalla Procura si parla di «plurimi reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti» per una cifra complessiva stimata dalla Guardia di Finanza in complessivi 21 milioni di euro.

Le prime sentenze

Giovedì scorso undici imputati sono comparsi davanti al giudice delle udienze preliminari, Carlo Cecchetti, il quale ha ratificato i patteggiamenti già concordati tra gli avvocati difensori e il pubblico ministero Simona De Salvo, titolare del fascicolo d'indagine.
Il lainatese Silvio Bonomi, 71 anni, ha patteggiato ed è uscito dall'aula con due anni e mezzo di reclusione. Lo scorso giugno, oltre agli arresti, il giudice per le indagini preliminari aveva anche disposto il sequestro preventivo di 7 milioni 725mila euro, riferiti ai reati tributari, pari all'ammontare complessivo del profitto ritenuto essere maturato in modo illecito.
Il giudice, giovedì mattina, ha disposto la confisca di tutti i beni sequestrati a carico degli undici imputati che hanno patteggiato la pena, pari a svariate centinaia di migliaia di euro.

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