Giornata contro le mafie, Castellanza e Rescaldina presenti FOTO

Anche il Comune presente al grande corteo contro la criminalità organizzato svoltosi a Padova, 50mila i partecipanti

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Giornata contro le mafie, anche il Comune di Castallanza e quello di Rescaldina presenti al maxi evento.

Giornata contro le mafie

C'era anche il Comune di Castellanza e quello di Rescaldina alla 24esima "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” svoltasi il 21 marzo a Padova. Per Castellanza hanno preso parte al corteo il vicesindaco di Cristina Borroni e l’assessore Giuliano Vialetto, per Rescaldina il sindaco Michele Cattaneo. All'event, organizzato a Padova da Libera e Avviso pubblico, oltre 50mila persone.
“Abbiamo camminato per le vie di Padova per affermare che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignità e la libertà di ogni persona . hanno dichiarato Borroni e  Vialetto -. Nel silenzio della piazza dove si è conclusa la manifestazione, abbiamo assistito, commossi, alla lettura dei nomi delle 1011 vittime innocenti delle mafie”. "Sono orgoglioso di far parte di Avviso pubblico, la rete degli enti locali contro la corruzione e contro le mafie - afferma Cattaneo -. Continua l'impegno per la lotta alle mafie e alla corruzione. La mafia puzza, qui in corteo tira una fortissima e buonissima aria di primavera".

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Gli interventi di don Ciotti e Mattarella

"Abbiamo un debito di riconoscenza con chi è stato assassinato, con chi non c'è più e con chi è rimasto solo - le parole di don Luigi Ciotti nel discorso che ha chiuso la manifestazione -. Sono morti, ma in realtà per noi sono ancora vivi, perchè i loro sogni, le loro speranze, devono camminare sulle nostre gambe. Una memoria viva, che ci sfida ad assumerci sempre di più responsabilità e impegno. Dobbiamo essere noi più vivi, più veri, più coraggiosi per costruire attorno a noi più vita, perchè vinca la vita, perchè vinca la vita!”
Anche il Presidente Mattarella ha voluto far arrivare il suo messaggio: "Vogliamo liberare la società dalle mafie. È un traguardo doveroso e possibile, che richiede a tutti impegno, coerenza, piena coscienza delle nostre responsabilità di cittadini. Pronunciare uno a uno tutti i nomi di coloro i quali sono stati uccisi dalle mafie è anzitutto un atto di rispetto e di dignità. Ricordiamo persone che hanno pagato con la vita la dedizione al bene comune, il rispetto per la legalità, la ribellione alla sopraffazione criminale, la fedeltà a quei principi di umanità che le mafie negano con la loro stessa esistenza: rendere loro onore è un segno di libertà a cui sentiamo di non poter rinunciare, se non al prezzo di una grave ferita alla nostra coscienza".

Nel discorso conclusivo don Luigi Ciotti ha rivolto una pensiero anche ai numerosi giovani presenti: "Siete voi a non essere induriti dagli egoismi, a non essere corrotti dalla sete di denaro e di potere, siete voi sensibili ai sogni". E ha poi aggiunto: "Le mafie oggi sono diventate simili a noi. Hanno acquisito sembianze più rassicuranti e noi siamo diventati simili a loro. Non occorre essere complici attivi per essere alleati delle mafie, basta la mafiosità, quel distorto modo di vedere e di sentire che antepone l’interesse privato a tutto. E' da 163 anni che parliamo di mafie. Non è possibile. Non è possibile in un paese civile che l'80 per cento dei familiari delle vittime non conosca la verità o la conosca solo in parte. Abbiamo bisogno della verità".

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