Giocavano a carte nonostante i divieti: lo sfogo del sindaco
Il sindaco di Castano Primo fa chiudere il ritrovo lungo il Villoresi perché alcune persone giocavano a carte nonostante i divieti, poi lo sfogo sui social.
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Giocavano a carte nonostante i divieti di uscire dalle proprie case se non per comprovate esigenze lavorative e di salute: il sindaco di Castano Primo chiude il ritrovo lungo il Villoresi e si sfoga sui social.
Giocavano a carte: la Polizia Locale gli chiude il ritrovo
Il sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello, ha dovuto chiedere alla Polizia Locale di chiudere il ritrovo lungo il canale Villoresi perché usato da alcuni cittadini per giocare a carte. Poi lo sfogo, amaro, sui social. "Ma è possibile che bisogna arrivare anche a questo? - si chiede - Io capisco tutto e tutti perché sono un essere umano come tutti voi: però, dico.... Con una pandemia globale che sta mettendo il mondo a dura prova, con delle misure restrittive che in Italia non si vedevano dalla Seconda Guerra Mondiale, con tutti sigillati in casa, secondo voi è normale che io debba mandare la Polizia Locale a chiudere questo ritrovo lungo il Villoresi perché un gruppo di cittadini andava a giocare a carte?".
"Quei sigilli rappresentano anche un mio fallimento"
"A me dispiace davvero, perché i sigilli della Polizia Locale sono assolutamente simbolo del nostro controllo, ma rappresentano anche un mio fallimento - ha continuato poi Pignatiello - Perché se non sono riuscito a farvi capire che la situazione non è semplice, se non sono riuscito a farvi capire che non si esce per giocare a carte, dove ho sbagliato anche io? A parte questo, io non verrò a mettere i catenacci alle vostre porte, né girerò alla Rambo in paese per controllare sempre tutti i giorni, perché ad un certo punto ci vuole la fiducia. Fiducia nel buon senso del prossimo, ma soprattutto fiducia e rispetto delle persone".
"Credo ancora nella fiducia"
Poi il primo cittadino ha sottolineato: "Qui non è una gara a chi becca chi viola le disposizioni, anzi, a chi becca chi esce di casa. Non è una gara ad affacciarsi dal balcone e incolpare a distanza i pochi che passano per strada. Perché noi, senza sapere nulla, non siamo nessuno per giudicare. Che ne sappiamo di dove va l'anziano che vedete in strada o la persona che va verso la macchina? Può recarsi all'ospedale per una visita oncologica. Che ne sappiamo di quella coppia che va insieme a fare la spesa al supermercato, anche se sappiamo che deve andarci uno solo per famiglia? Può forse uno dei due avere dei gravi disturbi e non poter restare a casa da solo. Non fraintendetemi: io sono per il rispetto delle regole, anche attraverso controlli e misure rigide. Ma io credo ancora nella fiducia, e in questa emergenza senza fiducia non andiamo da nessuna parte".