Gazebo del Partito Democratico contro la «sanità malata»
Carlo Borghetti: "La nostra piattaforma, che è di fatto una mobilitazione, si chiama ‘con la salute non si scherza’ perché siamo molto preoccupati per lo stato in cui si trova la sanità lombarda"

Nonostante il brutto tempo e la «bomba d’acqua» caduta nelle prime ore della mattinata di oggi, giovedì, sono state numerose le persone che si sono recate al banchetto organizzato dal Partito Democratico di Rho per raccogliere firme e rispondere ai quesiti dei cittadini sul problema della sanità e in modo particolare sulla mancanza dei medici di base.
Importante far vedere alla gente che siamo attivi per risolvere il problema
«Abbiamo ritenuto importante essere in strada per far vedere alla gente che ci siamo e che siamo attivi per cercare di risolvere il problema di questa sanità malata - afferma il consigliere regionale e componente della commissione della sanità del Pirellone Carlo Borghetti - Nonostante il brutto tempo in diversi si sono fermati per chiedere informazioni, tra questi anche alcuni medici, sulla nostra campagna regionale riguardante la sanità».
Un sito internet per la malagestione della sanità lombarda
Un sito (www.conlasalutenonsischerza.it) per denunciare la malagestione della sanità lombarda. «La nostra piattaforma, che è di fatto una mobilitazione, si chiama ‘con la salute non si scherza’ perché siamo molto preoccupati per lo stato in cui si trova la sanità lombarda - afferma Carlo Borghetti - E’ preoccupante a maggior ragione dopo aver letto quanto detto dal presidente Fontana, che manifesta la sua inquietudine per le condizioni della nostra sanità. Eppure, di fronte a ciò la sua Giunta non fa nulla.
La più grande campagna mai fatta in Lombardia
Per questo abbiamo dato il via alla più grande campagna mai fatta in Lombardia di denuncia di quello che accade nel sistema sanitario regionale. È una raccolta di segnalazioni molto semplice: ci si registra, si indica la provincia di appartenenza, si segnala il grave disservizio con cui si è venuti a contatto - conclude Borghetti - A partire da tempi di attesa, che dimostrano come ormai si cura meglio chi ha più soldi in tasca. Poi c’è il tema della carenza di medici di base, sempre più grave, per il quale è evidente che ci sono iniziative che possono essere prese a livello nazionale, ma anche a livello regionale, e non sono state prese