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Furto di radici e piante di bamboo: arrestate sei persone

I sei arrestati, 3 uomini e 3 donne tutti di nazionalità cinese tra 59 ed i 38 anni, incensurati e regolari sul territorio nazionale, si erano impossessati di piante di bamboo

Furto di radici e piante di bamboo: arrestate sei persone
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Rubano decine di piante e radici di bamboo da una coltivazione a Guido Visconti: i Carabinieri arrestano sei persone tutte di nazionalità cinese.

Furto di radici e piante di bamboo: arrestate sei persone

Nella mattinata di ieri, 4 giugno, a Gudo Visconti, i Carabinieri della Stazione di Rosate, coadiuvati da quelli della stazione di Lacchiarella (MI) e della Sezione Radiomobile della Compagnia di Abbiategrasso, hanno arrestato 6 persone per tentato furto aggravato in concorso e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.

I sei arrestati, 3 uomini e 3 donne tutti di nazionalità cinese tra 59 ed i 38 anni, incensurati e regolari sul territorio nazionale, si erano impossessati di piante di bamboo trafugate da un fondo adibito alla loro coltivazione.

I ladri sorpresi nel campo

I Carabinieri sono intervenuti alle ore 11:30 circa in un fondo rustico di Gudo Visconti, allertati dal proprietario, sorprendendo un uomo ed una donna che stavano tagliando alcune piante di bamboo innestate per la coltivazione. I Carabinieri hanno bloccato ed identificato le due persone, due coniugi cinesi di 55 e 59 anni, accertando che erano entrati nel terreno, dopo aver reciso la rete, asportando alcune piante.

Quando, poco dopo, i militari sono tornati sul luogo del furto per effettuare ulteriori rilievi, hanno trovato altre 4 persone, nel frattempo introdottesi all’interno del fondo per trafugare altre piante di bamboo. Hanno, così, bloccato due uomini, un 40enne ed un 38enne, e due donne, di 54 e 59 anni.
La refurtiva, consistente in radici e piante di bamboo, veniva recuperata e restituita al 25enne, che risultava aver patito un danno stimato in 2.600 euro circa. Durante l’intervento sono stati sequestrati, inoltre, due coltelli utilizzati dagli arrestati, cui veniva altresì contestato il porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.

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