Emergenza Ucraina, servono ancora aiuti

La prima ondata emotiva è terminata, ma i bisogni continuano e si deve fare spazio all’integrazione

Emergenza Ucraina, servono ancora aiuti
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Primo bilancio degli aiuti messi in campo dai Comuni del Rhodense per aiutare chi è scappato dalla guerra

Un messaggio condiviso dai sindaci del Rhodense

«Il bisogno non è finito», questo il messaggio condiviso che è uscito dalla conferenza stampa organizzata da Sercop per delineare l’andamento dell’Emergenza Ucraina. All’incontro erano presenti Sara Santagostino, presidente della Conferenza dei Sindaci e primo cittadino di Settimo Milanese,  Paolo Bianchi, presidente del Tavolo Rhodense delle Politiche Sociali e assessore alle Politiche sociali del Comune di Rho, Paola Pessina, presidente di Fondazione Comunitaria Nord Milano, Guido Ciceri, direttore di Sercop e  Primo Mauri, presidente di Sercop.

L'emergenza ha raccolto realtà diverse fra loro ed è stata supportata al meglio

L’emergenza ha coinvolto tante realtà, anche molto diverse fra loro, ma grazie a un'unica Cabina di Regia, composta da enti istituzionali, enti tecnici e una rete di volontariato di supporto è stata gestita al meglio, dando subito una risposta in termini di aiuti, sia economici sia socio culturali. «Eravamo appena usciti da una emergenza, quella della pandemia, nella quale abbiamo scoperto che trovarci per confrontarci su quelle che sono le realtà dei nostri territori e quali strumenti mettere a disposizione per un’emergenza in generale, ci ha fatto trovare compatti - ha spiegato Sara Santagostino nel raccontare il percorso attuato durante l’emergenza - Si sono trovati gli strumenti giusti per dare risposte omogenee su tutti i nove comuni.

Il modello attuato nel Rhodense ha permesso aiuti notevoli

Sono emerse risorse notevoli e molti hanno manifestato il desiderio di mettersi in gioco fin da subito. Sercop ha tenuto le fila e, pur nella drammaticità della situazione, è emerso il bello di sentirsi una comunità unita». L’assessore Paolo Bianchi ha voluto sottolineare l’importanza del Terzo settore e di tutto il volontariato. «Ognuno ha ragionato ed è intervenuto immediatamente, e la comunità ha risposto in maniera eccezionale», ricordando inoltre che l’emergenza non è ancora finita. E’ intervenuta poi Paola Pessina rimarcando l’utilità e l’importanza di unire i puntini e fare squadra: «Perché il modello attuato nel Rhodense, nato dal basso, ha permesso aiuti notevoli. Fondazione Comunitaria ha messo in campo 105mila euro, grazie a quanto donato da Fondazione Cariplo, dai cittadini del Rodense, del Bollatese, di Cinisello e Sesto San Giovanni, e dalla Fondazione Restelli».

Nelle emergenze il territorio reagisce sempre alla grande

E se Primo Mauri ha sottolineato che «quando ci sono le crisi, o si affoga o si esce meglio. Perché nelle emergenze il territorio reagisce come comunità allargata, oltre il proprio Comune», il direttore Ciceri, dopo aver sottolineato le parole collaborazione e solidarietà, ha concluso che «ora si passa dall’emergenza al consolidamento: la prima ondata emotiva è terminata, ma i bisogni continuano e si deve fare spazio all’integrazione»

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