Caso senza fine

Dopo sette anni di processo slitta ancora la sentenza definitiva

I familiari del Castanese Silvio Mannina costretti ancora ad aspettare. Ieri la Cassazione ha optato per un nuovo rinvio

Dopo sette anni di processo slitta ancora la sentenza definitiva
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Doveva essere (finalmente) il giorno giusto e, invece, dopo 7 anni di processo ancora non c'è la sentenza definitiva per il cosiddetto caso Mannina.

Il processo infinito

Era attesa per ieri, venerdì 4 giugno 2021, la sentenza della Cassazione chiamata a esprimersi sulla conferma dell'ergastolo per Sadike Dine, lo zio del killer del castanese Silvio Mannina, ucciso a Rimini il 28 febbraio 2014, ma c'è stato un altro slittamento. La sentenza infatti è stata rimessa alle Sezioni Unite della Cassazione.
Ieri, gli ermellini avrebbero dovuto confermare o meno l’ergastolo a Dine, lo zio di Dritan Demiraj, già condannato per l’omicidio di Mannina, ma poi dichiarato incapace di affrontare il processo dopo un pestaggio in carcere.

Il lungo iter processuale

La vicenda giudiziaria relativa a questi 7 anni è lunga e intricata. Infatti, è la seconda volta che il caso finisce davanti ai giudici della Corte di Cassazione. Il 13 luglio 2018, gli ermellini avevano deciso di rinviare tutto di nuovo alla Corte d’Appello, accogliendo in toto il ricorso presentato dall’avvocato di Dine per il duplice omicidio di Mannina e di Lidia Nusdorfi. Il suo legale, infatti, si era opposto alla sentenza di ergastolo data in secondo grado a Dine e che aveva aggravato così la sua posizione rispetto al primo grado, quando era invece stato condannato a 5 anni per occultamento di cadavere. L’opposizione era nata dal fatto che l’altra principale accusatrice, Monica Sanchi, non era stata sentita.
Così nel luglio 2018, la Cassazione aveva annullato la sentenza di secondo grado per tutti i capi d’imputazione di Dine, a eccezione dell’occultamento di cadavere. Da qui il rinvio alla Corte d’Appello, che avrebbe dovuto risentire la Sanchi. Ma la donna è morta nella notte del 2 febbraio 2019 a 40 anni, prima che ricominciasse il processo d’Appello e, così, i giudici avevano deciso di prendere in considerazione la testimonianza che la donna aveva fatto in primo grado. Di fatto la Corte di Appello di Bologna, a marzo 2019, aveva condannato all’ergastolo, con isolamento diurno, Sadik Dine.
Già a marzo 2021 era attesa la sentenza di terzo grado, che però era stata rinviata per motivi di salute dell’avvocato di Dine. Ora un nuovo slittamento della sentenza finale. La famiglia Mannina, esasperata per i continui rinvii, attende ancora che si faccia giustizia sull'omicidio di Silvio.

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