Il caso

Devono scaricare mobili in discarica, ma sono costretti a portarsi dietro la mamma invalida

I figli della donna, residente a Bollate, si sono presentati all'isola ecologica, mostrando pure i documenti. Ma per gli addetti non bastava

Devono scaricare mobili in discarica, ma sono costretti a portarsi dietro la mamma invalida
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Una vicenda accaduta alla piattaforma ecologica di Bollate.

Non li hanno fatti entrare in discarica

Immaginate di arrivare in discarica con un cumulo di mobili e robaccia da buttare. Una macchina piena di oggetti che ormai non servono più alla vostra mamma e dei quali, chiaramente, non può disfarsi in autonomia. Così caricate l’auto delle cianfrusaglie e andate nella discarica della città della vostra mamma, con il suo documento, per poter scaricare i suoi rifiuti: ma no, senza la mamma, proprio in carne ed ossa, non vi è permesso lasciare i mobili vecchi.

Bollate, Pia Vanda Brunelli
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Bollate, Pia Vanda Brunelli
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Bollate, Pia Vanda Brunelli
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La bollatese 84enne invalida

Un episodio surreale che ha come protagonista una bollatese di 84 anni invalida al 100 per cento e, inevitabilmente, i suoi due figli. E’ la storia di Pia Vanda Brunello, che abita in centro da più di cinquant’anni. Lo scorso fine settimana, approfittando di una giornata di riposo, i figli Angelo e Alberto Bordiga, hanno deciso di effettuare alcune commissioni per la mamma. Una delle quali, era proprio scaricare i mobili vecchi in discarica.

Sono andati a prenderla a casa

Lo hanno raccontato proprio loro:

"L’auto era piena ed erano liberi giusto i due posti davanti, quello del conducente e del passeggero"

ha raccontato Alberto, residente a Besana Brianza e di lavoro è professore di scuole superiori.

"Gli addetti alla piattaforma ecologica, però, sono stati irremovibili. Non bastava il documento della nostra mamma, che non è mai risultata morosa per i pagamenti della Tari e che, soprattutto, era a casa perchè 84enne e invalida al 100 per cento - ha continuato il figlio - Loro volevano proprio nostra mamma lì con noi. Abbiamo provato e fargli capire che per noi sarebbe stato un problema, ma niente da fare. Siamo stati costretti ad andare a prendere a casa la mamma".

Quindi, i figli sono tornati a casa, hanno provato a spiegare alla mamma cosa fosse successo e che doveva vestirsi e prepararsi per fare presenza in discarica.

"C’era un problema però, non ci stavamo tutti e tre in auto. Era piena di roba - ha continuato Alberto - Così ho dovuto chiedere a mia figlia di prendere l’altra macchina e venire con noi".

Solo a quel punto hanno potuto scaricare la mobilia

"La giustificazione che ci hanno dato è che ci fossero delle persone che con documenti di altri vengono a scaricare rifiuti, senza avere alcun titolo per farlo - ha continuato Alberto - Ci chiediamo quale fosse la modalità di accesso nel caso il residente fosse impossibilitato per motivi di salute o altro a spostarsi direttamente in piattaforma. Inoltre, si deduce che in caso di morte del residente che vive solo, nessuno dei rifiuti presenti nell'appartamento della persona deceduta possa essere portato in piattaforma. Io abito a Besana Brianza, mio fratello a Como. Non avrei mai potuto portare i rifiuti di mia mamma, bollatese, altrove. Non sarebbe stato giusto".

E ancora:

"Riteniamo che si tratti di un regolamento eccessivamente severo nelle procedure di accesso e che vada rivisto per impedire situazioni di forzatura al limite della vessazione nei confronti di cittadini anziani e in condizioni di invalidità".

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