Covid e rifiuti

Coronavirus, se sei positivo non devi fare la raccolta differenziata

Aemme Linea Ambiente, la società che gestisce i servizi di igiene urbana a Legnano e in altri 16 comuni, ricorda che le regole sono cambiate in questo periodo di emergenza sanitaria.

Coronavirus, se sei positivo non devi fare la raccolta differenziata
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Coronavirus, niente raccolta differenziata se sei positivo al tampone.

Coronavirus, massima attenzione anche alla differenziazione dei rifiuti domestici

Lo precisa Aemme Linea Ambiente, che in questo periodo di emergenza sanitaria rammenta ai cittadini i comportamenti da attuare in materia di differenziazione dei rifiuti. In particolar modo a quelli che si trovano in isolamento perché risultati positivi al tampone. "E’ sempre esistito uno stretto legame tra l’ambiente e la diffusione delle epidemie e quella da Covid-19 non fa eccezione: alla luce di ciò, la gestione dei rifiuti domestici diviene, dunque, un test fondamentale" spiega Ala, che gestisce i servizi di igiene urbana in 17 comuni della zona (oltre a Legnano, anche a Magnago, San Giorgio su Legnano, Dairago, Canegrate, Villa Cortese, Buscate, Turbigo, Arconate, Parabiago, Robecchetto con Induno, Ossona, Cuggiono, Magenta, Marcallo con Casone, Boffalora sopra Ticino e Gallarate).

Niente differenziata se positivi al tampone, doppio sacchetto e chiusura accurata

La prima raccomandazione va indirizzata ai cittadini che, risultati positivi al tampone, si trovano in quarantena obbligatoria: gli stessi non devono differenziare i rifiuti che producono, ma considerarli tutti come appartenenti alla frazione indifferenziata e introdurli, pertanto, in un unico sacco. Tale sacco va inserito all’interno del sacco normalmente in uso per la raccolta dell’indifferenziata (sacco viola o sacco grigio con il tag, per chi risiede nei comuni dove è in vigore la raccolta puntuale), in modo da formare un involucro resistente che impedisca la fuoriuscita anche accidentale dei rifiuti. Importantissima anche l’operazione di chiusura del sacco, che va sigillato con un legaccio o con del nastro adesivo e poi smaltito come da procedura già in vigore. "Per evitare di vanificare il lavoro, è importante che gli animali domestici, che con le unghie potrebbero lacerare i sacchi, vengano tenuti accuratamente lontani dagli stessi" precisa Ala.

Per tutti gli altri occhio ai fazzoletti di carta: vanno gettati nell'indifferenziato

Chi, invece, non ha sintomi né sospetti di aver contratto la malattia da Covid-19 deve continuare a differenziare i rifiuti domestici come ha sempre fatto, avendo però l’accortezza di smaltire i fazzoletti di carta e i pezzi di carta utilizzati per soffiarsi il naso non nel secchiello dell’umido, bensì nel sacco dei rifiuti indifferenziati che, anche in questo caso, va inserito all’interno di un altro sacco e chiuso bene, per evitare eventuali fuoriuscite.

Mascherine e guanti usati nei cestini stradali? Meglio di no

Le raccomandazioni non finiscono qui: "Risulta fondamentale per la tutela della salute pubblica non abbandonare all’aperto guanti e mascherine già utilizzati - prosegue Aemme Linea Ambiente - Se si è fuori casa e si ha necessità di gettarli, occorre farlo all’interno dei cestini stradali. Meglio sarebbe avere sempre con sé un piccolo sacchetto dove inserirli, per gettarli poi nel sacco dei rifiuti indifferenziati, una volta che si arriva a casa. Giova sottolineare, infine, che l’osservanza di queste regole aiuta a proteggere da rischi di contagio sia i nostri operatori dediti alla raccolta domiciliare dei rifiuti sia tutta la comunità. L’igiene delle città è importante sempre: ancor di più in tempi di epidemia".

 

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