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Coronavirus, pressing dei sindaci per i test sierologici

Sono divisi ma uniti i sindaci del nostro territorio nel chiedere di effettuare gli esami sulla popolazione.

Coronavirus, pressing dei sindaci per i test sierologici
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Coronavirus, c'è il pressing dei sindaci per i test sierologici.

Divisi ma uniti per i test

Divisi ma uniti i sindaci del nostro territorio nel chiedere i test sierologici. Prima il centro sinistra, con l'accorato appello al governatore Attilio Fontana, poi la Lega, che chiede addirittura le dimissioni del presidente dell'assemblea dei sindaci di Ats, Sara Santagostino. Così i primi cittadini hanno fatto sentire la propria voce per uscire dalla crisi sanitaria.

La linea dem

Una schiera di sindaci di centro sinistra si appella quindi al Pirellone, nella persona del presidente Fontana, per chiedere i test, dopo che "alcuni comuni hanno cominciato ad effettuarli pagamento a favore dei propri cittadini per la ricerca di anticorpi antiCovid-19". Fermo restando che, "si tratta una strategia diagnostica complementare ai tamponi e che "siano esami privi delle necessarie certificazioni delle autorità sanitarie", la linea dem è quella di procedere comunque con i test solo ad alcune condizioni:

Il rischio - dicono infatti - è che in assenza di una procedura chiara, si generino numeri non confrontabili e pertanto di scarsa utilità, similmente a ciò che sta avvenendo per i tamponi, e che l’intervento si rilevi, oltre che non indicativo, poco efficace.

Le richieste dem

I primi cittadini dem si appellano affinchè: vengano comunicati ai comuni i numeri dei tamponi, si definisca una nuova strategia complessiva di intervento a livello regionale; tale nuovo scenario venga sviluppato, sotto la stretta regia di Regione Lombardia e avvalendosi dei presidi sanitari locali, su tutto il territorio lombardo, includendo la Città Metropolitana di Milano; ed infine si individui un campione della popolazione altamente significativo provincia per provincia.

La linea leghista

Più polemici i sindaci della Lega. Gli stessi, analogamente, sono per il sì a test e Usca, ma propongono, allo stesso tempo, un distinguo: le dimissioni dall'incarico di presidente dell'Assemblea dei sindaci di Ats per Sara Santagostino, prima cittadina, tra l'altro, di Settimo Milanese.  A detta del Carroccio, Santagostino, "al posto di adempire al proprio ruolo istituzionale super partes, perde tempo a promuovere lettere di carattere politico per mera visibilità".

Il sì alle Usca

Ecco infine la tesi sostenuta dal Carroccio proprio in merito alle Unità speciali di continuità assistenziale.

Siamo favorevoli all'istituzione di maggiori Usca, sempre che ATS riesca a reperire nuovi medici e a chiarire alcuni aspetti relativi ai test sierologici che verranno messi in campo da Regione Lombardia nei prossimi giorni, chiedendone anche un potenziamento sui nostri rispettivi territori.

Mattia Ferrara

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