Obiettivo: azzerare il rischio di contagio

Coronavirus, i dipendenti della casa di riposo di Morimondo si autorecludono con gli anziani

Coronavirus, gli operatori della Casa di riposo di Morimondo hanno scelto di vivere all'interno della struttura per evitare contatti con l'esterno e proteggere gli anziani ospiti

Coronavirus, i dipendenti della casa di riposo di Morimondo si autorecludono con gli anziani
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Coronavirus, gli operatori della Casa di riposo di Morimondo hanno scelto di vivere all'interno della struttura per evitare contatti con l'esterno e proteggere così gli anziani ospiti.

Coronavirus, i dipendenti della casa di riposo di Morimondo si autorecludono con gli anziani

Rinunciare per due settimane e forse più alla propria vita privata, alle libertà, agli affetti dei propri cari, sacrificandosi per il bene delle persone fragili affidate alle loro cure: è la coraggiosa decisione che hanno preso una quindicina di dipendenti della cooperativa L'Airone, da ieri rinchiusi in auto-isolamento all'interno della Casa di riposo per anziani Pampuri di Morimondo. Non potranno più uscire, vivranno all'interno della struttura 24 ore su 24, dormendo su materassi nel dormitorio realizzato nella palestra e faranno turni extra-large. Questo per portare il più possibile vicino allo zero il rischio di contagio da Coronavirus per gli anziani ospiti della struttura.

Spiega la presidente Sabina Saccani: “Abbiamo vissuto gli ultimi giorni nella paura di vedere che anche qui accadesse quanto avvenuto in altre Case di riposo, con il contagio che si propaga e gli ospedali che non riescono ad accogliere tutti i malati. L'idea è nata dal personale: non si registravano ancora casi all'interno della struttura, stavamo tutti bene. Chiudendoci all'interno continuiamo a sostenere gli anziani senza il rischio di portare qui il contagio. Già le visite esterne sono state interrotte tre settimane fa”. La Fondazione che gestisce la Casa di riposo ha dato il via libera ed il proprio pieno appoggio.

“Ci stiamo attrezzando anche psicologicamente, pronti a fare squadra. Siamo nove Asa, tre infermieri, due addetti alle pulizie ed una animatrice. Come è stata presa la nostra scelta? Mio marito ha capito, è la strada che ho scelto con il mio lavoro. E' un sacrificio grande, ma l'obiettivo continua ad essere quello di garantire il benessere dei nostri ospiti. Una di loro, quando lo ha saputo, si è messa a piangere per la gratitudine. I nostri ospiti sono tranquilli, ed anzi sono felici di vederci sempre attorno a loro”.

Commenta il vicepresidente di Fondazione Pampuri Carlo Rapetti: “Quello degli operatori della cooperativa è un gesto coraggiosissimo e altruista, un grandioso esempio anche a fronte dei tanti che invece stanno vivendo questa emergenza con pericolosa noncuranza”. TORNA ALLA HOME PAGE PER LE ALTRE NOTIZIE

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