Aveva 67 anni

Coronavirus, è morto don Franco Carnevali

Parroco di San Carlo a Monza, era originario della parrocchia legnanese di San Domenico.

Coronavirus, è morto don Franco Carnevali
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E’ morto nella mattinata di oggi, domenica 22 marzo 2020, il legnanese don Franco Carnevali, parroco di San Carlo, a Monza, per complicazioni legate al Coronavirus. Aveva 67 anni (era nato il 12 dicembre 1952). Don Franco è stato ricoverato la scorsa settimana a causa di una crisi respiratoria e, dopo un breve miglioramento, le sue condizioni purtroppo sono precipitate.

Prima del ricovero si era messo in quarantena

Il sacerdote, da inizio marzo, si era messo in quarantena perché una delle suore della parrocchia era stata ricoverata dopo essere risultata positiva al Covid-19. I membri della Comunità pastorale Trinità d’Amore si sono tutti stretti attorno alla famiglia del sacerdote, in particolare al fratello Marco Carnevali che ne ha comunicato il decesso. Questa sera alle 19, a San Carlo, suoneranno le campane a lutto e don Andrea Ceriani, dal suo appartamento, presiederà il rosario.

Il ricordo dell'Azione cattolica di Legnano

"Don Franco, per gli amici “Jean”, era originario della parrocchia di San Domenico - scrive l'Azione cattolica legnanese in una nota - Prete diocesano, a lungo assistente di Ac, era sempre rimasto vicino alla nostra città. Lo ricordiamo attraverso la testimonianza che abbiamo chiesto a Franco Monaco, nostro associato, amico sin dall’infanzia di don Franco e della sua famiglia. L’Ac rivolge una preghiera speciale per Franco Carnevali, e ne conserverà un ricordo grato: Don Franco Carnevali ci ha lasciato. Se l’è portato via questo virus cieco e crudele, che ci ha impedito anche di accompagnarlo nei suoi ultimi giorni di sofferenza e che ci impedisce di piangerlo e salutarlo insieme. Ha raggiunto mamma Milea e papà Achille. Mamma e papà suoi, ma anche nostri. Come lui è stato, per me e per molti altri cresciuti nell’oratorio e nella parrocchia di San Domenico in Legnano, un fratello. Perché la famiglia Carnevali è stata la nostra famiglia, la loro casa un po’ la nostra casa. Lì ci raccoglievamo spesso, sacerdoti e laici, per condividere attese, speranze, progetti, per ragionare sui problemi della vita, della Chiesa, della società. Lì, per davvero, esemplarmente, si faceva l’esperienza della comunità cristiana intesa come una famiglia. Lì, con semplicità, senza retorica, si toccava con mano come una famiglia, i sacerdoti e i laici potessero essere, in solido e corresponsabilmente, l’anima di una parrocchia. Volendoci bene. Avremo modo di ricordare Franco come giovane prete-educatore appassionato e trascinatore di giovani nella vivacissima parrocchia di San Nicolò di Lecco; il prevosto di Gallarate e il vicario episcopale; l’assistente diocesano dell’Azione cattolica subentrato all’amico Franco Agnesi; da ultimo il parroco di Monza. Sempre uomo e prete generoso, che dava tutto se stesso, con una dedizione totale, che noi talvolta gli rimproveravamo. Dotato di una forza, di una passione e di un carisma che facevano breccia nei suoi giovani, nei suoi collaboratori, nelle sue comunità. Per me, ripeto, un amico, un fratello, un compagno di strada - dai giochi della nostra lieta infanzia sino agli ideali e agli impegni della età adulta lungo le strade della vita - che è stato e sempre resterà come un luminoso esempio di uomo e cristiano".

https://primamilanoovest.it/cronaca/coronavirus-e-morto-don-franco-carnevali/
La foto con la quale l'Ac di Legnano ha voluto ricordare il sacerdote

Il direttore della Caritas Ambrosiana: “Sono cresciuto con lui”

“L’ho avuto come coadiutore dai 15 ai 30 anni e sono stati quindici anni importanti della mia vita - ha detto il direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti, ricordando il primo incontro con don Franco e la sua passione per il calcio - La prima volta che l’ho conosciuto era in una partita di calcio. Don Franco ha accettato di giocare e ci ha fatto vedere che era veramente un campione. Mi ricordo inoltre che io avevo giocato in difesa e lui in attacco, così è toccato a me l’arduo compito di provare a marcarlo. La notizia della sua scomparsa ha portato un grande dolore - ha aggiunto Gualzetti - Don Franco era una persona che amava la chiesa e voleva trasmettere questo suo amore anche ai giovani, con intelligenza e senza mai essere banale. Con lui abbiamo vissuto dei momenti molto intensi e forti. Ho avuto la fortuna di ritrovato anche in Diocesi a Milano, quando sono entrato in Caritas e ho collaborato anche qui con lui. Ci ha aiutato sempre a fare il bene della Chiesa, con il suo modo molto appassionato e capace di vedere un po’ il senso delle cose a lungo termine”.

 

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