Coronavirus, Comune al fianco dei medici di base
L'Amministrazione sottolinea le lacune della sanità in Lombardia e denuncia l’assoluta esigenza di tornare a una medicina pubblica, accessibile a tutti, territoriale, di prossimità e solidaristica.
![Coronavirus, Comune al fianco dei medici di base](https://primamilanoovest.it/media/2019/03/rescaldina-municipio-420x252.jpg)
Coronavirus, Comune al fianco dei medici di base. L'Amministrazione sottolinea le lacune della sanità in Lombardia e denuncia l’assoluta esigenza di tornare a una medicina pubblica, accessibile a tutti, territoriale, di prossimità e solidaristica.
Coronavirus, Comune al fianco dei medici di base
L'Amministrazione comunale di Rescaldina evidenzia le criticità della sanità in Lombardia: "Viviamo in un momento di confusione e disorientamento e se da un lato questo comporta criticità che hanno anche risvolti drammatici, dall’altro ha svelato tutte le lacune del sistema sanitario pubblico lombardo che in 25 anni è stato scientificamente smantellato, al fine di liberare gli investimenti per la sanità che rappresentano mediamente il 60-70% dell’intero bilancio regionale".
Quali le conseguenze? Innanzitutto, "la disgregazione della medicina di prossimità territoriale, presidio fondamentale per accompagnare le persone nelle terapie quotidiane, per affiancarle nella cura e, perché no, nel sostegno psico-fisico - continua il Comune - Infatti, i medici di medicina generale hanno sempre svolto un ruolo fondamentale nelle nostre comunità in quanto espressione della tradizione municipale di solidarietà al fine di aiutare i malati, i bisognosi, le fasce più fragili della popolazione e anche per preservare la salute dei lavoratori (diritto acquisito solo nella prima metà del Novecento). Insomma, rappresentavano e rappresentano la dimensione antropologica e sociale del mestiere del medico, sono il primo presidio e la memoria storica dei membri di una comunità che si rinsalda anche grazie all’empatia e all’immedesimazione".
In merito agli attacchi rivolti ai medici di base dai mass media e dai cittadini, l'Amministrazione crede sia "inaccettabile, nel quadro generale che abbiamo descritto, individuare come responsabili della situazione attuale tali categorie che vengono lasciate sole proprio nel momento in cui hanno più bisogno e sono impotenti di fronte a tale e tanta richiesta. Riteniamo sia cruciale evidenziare una mancanza del sistema che, ripetiamo, non ha voluto investire sul Sistema Sanitario Nazionale con la speranza di cavarsela in qualche modo e con la pretesa di non essere considerato responsabile. Riteniamo urgente ristabilire le regole di un gioco che, sotto gli occhi di tutti, si è rotto, portando con sé vittime, dolori e ripercussioni difficilmente rimarginabili".
Per la Giunta è quindi doveroso "denunciare l’assoluta esigenza di tornare a una medicina pubblica, accessibile a tutti, territoriale, di prossimità e solidaristica. Concludiamo questo 'sfogo' ringraziando i medici che operano sul nostro territorio che, instancabilmente, donano momenti di sollievo, gentilezza, comprensione e sorrisi".