San Vittore Olona

Coronavirus, "Bloccato in Camerun, prego per voi e risorgeremo come a Pasqua"

Il sacerdote camerunense don Alain Youssoufa, attivo a San Vittore Olona, non può ripartire dall'Africa. E manda un messaggio di speranza ai sanvittoresi

Coronavirus, "Bloccato in Camerun, prego per voi e risorgeremo come a Pasqua"
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Coronavirus, don Alain Youssoufa, sacerdote camerunese da anni attivo nella parrocchia di San Vittore Olona si trova bloccato in Camerun e manda il suo messaggio di speranza ai concittadini in questo periodo di emergenza mondiale.

Coronavirus, le parole di don Alain dall'Africa

"Sto pregando per voi. Sarà la nostra Pasqua, Gesù risorto farà risorgere in noi la vera speranza".
Sono le parole di don Alain Youssoufa (nella foto), sacerdote originario del Camerun, da anni attivo in parrocchia. A febbraio era partito per l'Africa, per andare a trovare la sua famiglia.
"E' da 54 giorni che sono qui, a causa della pandemia gli aeroporti sono stati chiusi - racconta don Alain dal Camerun - Tutti qui stanno bene, nonostante qualche caso di malattia. La bellissima notizia è stata la nascita della mia nipotina Alita (che significa in alto o elevata), nome scelto da mio fratello per ricordare l'altra mia nipotina Elena che nel novembre 2019 è salita in Paradiso. Sono nella diocesi di Ngaoundèrè per dare una mano ai confratelli".
Dall'Africa don Alain segue con attenzione le vicende dell'Italia. E di San Vittore. E di questo periodo mai vissuto prima: "Sono arrivato in Camerun il 13 febbraio, 8 giorni dopo è iniziata l'epidemia del Coronavirus. Immaginavo che il covid-19 sarebbe stato fronteggiato ma mi sono reso conto, sentendo il telegiornale, che la situazione stava peggiorando con un numero alto di contagi ogni giorno, fino ad oggi. Ho pensato alla mia comunità sanvittorese pregando il Signore di proteggerla dal pericolo della malattia. Questa pandemia ha toccato l'uomo nella sua quotidianità fermando tutto: le scuole, le attività, le chiese e tante strutture. Stiamo vivendo una modalità nuova di relazionarci con amici e familiari. Menomale che ci sono i mezzi tecnologici a disposizione. La nostra vita subisce un impatto mai immaginato, come se fossimo in guerra. Stiamo provando la necessità di avere delle persone di fronte a noi. Non è più possibile salutarci, avvicinarsi. La cosa bella, per noi cristiani, è che siamo configurati al Signore Gesù, nostro Maestro, Guida, Luce e vita del mondo".
Don Alain è ottimista: "Sono sicuro che usciremo vincitori da questa situazione con Cristo che ha vinto la morte. Questa è la nostra Pasqua, Gesù risorto farà risorgere in noi la vera speranza. La speranza di uscire da questa galleria di preoccupazioni. Questa comunione ci aiuta a vivere sereni pregando per chi non ce l'ha fatta. Preghiamo per i medici e gli scienziati, affidiamo anche i nostri governati alla grazie del Signore. Dopo questa drammatica vicenda entreremo in una fase di ristoro e rinnovamento. Penso che tra poco tutto andrà bene e con la grazia del Signore ci ritroveremo".
E la situazione in Africa? "Abbiamo 51-54 paesi contaminati, in totale 8018 casi di covid-19 con 339 decessi e 652 guariti - afferma il don - In Camerun già 658 contagi, 17 guariti e 9 morti. Non siamo preparati come in Italia. Nonostante l'appello del Governo a confinarsi, la gente continua a vivere come se non ci fosse niente di pericoloso in giro. Anche qui sono chiuse scuole, moschee, attività. Tanti non si sono accorti della gravità della situazione. Stiamo pregando il Signore fissando gli occhi sulla santa croce che ci ha fatto entrare nella sua gloria".

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