il contrasto al fenomeno di delinquenza

Contrasto alle bay gang: quattro giovani finiscono in comunità

Nel quartiere San Siro sono stati tratti in arresto due giovani, all’epoca dei fatti minorenni, ritenuti responsabili, dell’aggressione ai danni di ragazzo sedicenne di origini egiziane

Contrasto alle bay gang: quattro giovani finiscono in comunità
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Controlli da parte dei Carabinieri a Milano nei confronti di diverse baby gang locale: a finire in comunità quattro giovani ritenuti responsabili di aggressioni e rapine.

Contrasto alle baby gang: quattro giovani finiscono in comunità

Nella mattinata dell’8 marzo, a Milano, i Carabinieri della Compagnia Milano Porta Magenta hanno esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare del collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni di Milano nei confronti di 4 soggetti (due egiziani di 19 e 18 anni e due italiani 18enni di seconda generazione, tutti con precedenti di polizia), ritenuti responsabili - a vario titolo - di una rapina e di una tentata rapina, commesse la sera del 19 febbraio 2022 presso i giardini pubblici “Robert Baden Powell” (quartiere “Navigli”) in danno di quattro minorenni di età compresa tra i 15 e i 17 anni.

Il provvedimento scaturisce dall’articolata attività investigativa condotta dalla Stazione Carabinieri Milano Porta Magenta, che ha permesso di identificare gli autori dell’aggressione commessa nella tarda serata del 19 febbraio 2022, quando le vittime, mentre consumavano una pizza all’interno del parco, erano state avvicinate con la scusa di una sigaretta da un gruppo di 15 giovani, alcuni con volto parzialmente travisato, che sotto minaccia di un coltello si erano impossessati di un giubbotto, un paio di cuffie AirPods, una catenina e un bracciale in oro, una bicicletta modello “Citybike”, nonché della somma di 50 € in contanti. Gli aggressori avevano inoltre cercato di sottrarre a una delle vittime una collana.

Le indagini per risalire ai responsabili

Le indagini, sviluppate attraverso l’analisi dei social network, l’escussione di testimoni, le individuazioni fotografiche, l’analisi dei controlli del territorio e una serie di accertamenti documentali sviluppati anche presso le scuole frequentate dai giovani, hanno permesso di:

raccogliere elementi di responsabilità a carico degli indagati, accertando che gli stessi, nei giorni successivi, avevano anche pubblicato alcuni post indossando i capi di abbigliamento e gli accessori provento di furto;
- evidenziare, a supporto delle determinazioni dell’A.g., il concreto e serio pericolo di reiterazione dei reati, unitamente alla spiccata pericolosità sociale degli indagati, desumibile dalle modalità dell’azione, dai precedenti di polizia a loro carico, nonché dalle circostanze di tempo e di luogo del fatto.

Oltre ai 4 minori, tutti pregiudicati e domiciliati nei quartieri San Siro e Giambellino, sono stati individuati due soggetti maggiorenni concorrenti nel reato a loro volta deferiti alla Procura della Repubblica di Milano.

Il controllo delle altre baby gang

L’indagine si inquadra in una più ampia attività di contrasto al fenomeno dei gruppi giovanili deviati condotta dalla Compagnia Carabinieri Milano Porta Magenta nei quartieri urbani periferici che, nell’ambito di differenti procedimenti penali, ha già portato all’esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare e al deferimento di ulteriori 10 soggetti appartenenti a 3 Baby Gang operanti nei quartieri Saponaro e San Siro per episodi di rapina, tentato omicidio e lesioni personali.

Nel quartiere Saponaro, in particolare, in un breve lasso temporale sono stati arrestati due soggetti e denunciati ulteriori 3, tutti pregiudicati e appartenenti ad una Baby Gang operante nel quartiere, resisi autori la sera del 19 luglio 2023 del tentato omicidio commesso ai danni del Direttore e di un operatore del centro d’accoglienza “Casa della Solidarietà”.

Nel quartiere Stadera è stato di recente deferito in stato di libertà un soggetto pregiudicato per una rapina commessa in il 24 ottobre 2023 ai danni di un trentatreenne disabile. Le indagini hanno permesso di ricostruire come l’indagato, unitamente ad un soggetto rimasto ignoto, intorno alla mezzanotte, approfittando della condizione di minorata difesa della vittima, lo aveva raggiunto nei pressi della fermata metro Abbiategrasso e lo aveva pedinato nelle vie limitrofe fino all’altezza di via Palmeri. Lì i due malfattori hanno iniziato a colpirlo violentemente provocandogli tagli, lesioni e tumefazioni al volto e al corpo. Una volta scaraventato a terra hanno sottratto il cellulare alla vittima per poi dileguarsi. Le indagini, condotte mediante l’analisi degli impianti di videosorveglianza, accertamenti tecnici e dichiarazioni testimoniali, hanno permesso di risalire a uno degli autori, pregiudicato per reati specifici, il quale, in seguito a perquisizione, è stato trovato in possesso degli abiti utilizzati in occasione della rapina.

Nel quartiere San Siro, invece, sono stati tratti in arresto due giovani, all’epoca dei fatti minorenni, ritenuti responsabili, dell’aggressione ai danni di ragazzo sedicenne di origini egiziane, alle 22:30 di sabato 7 gennaio 2023 presso la fermata della metropolitana Segesta. I due indagati, assieme ad un terzo complice, hanno avvicinato la vittima nell’ascensore della stazione della metropolitana e, dopo averla condotta di forza all’esterno, lo hanno bloccato e minacciato per sottrargli il portafogli e il telefono cellulare. All’istintiva reazione del ragazzo, lo hanno, poi, aggredito e colpito con calci e pugni fino a fargli perdere conoscenza, provocandogli un trauma cranico. Ripresasi, la vittima ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri riuscendo anche ad indicare l’identità di uno dei suoi aggressori, riconosciuto come trapper noto nella zona di San Siro. Le attività condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Porta Magenta mediante escussione a sommarie informazioni, analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza, acquisizioni documentali, sopralluoghi e analisi dei tabulati di traffico telefonico, hanno, dunque, permesso di riscontrare le dichiarazioni della vittima, ricostruendo l’accaduto, ed identificare compiutamente due degli aggressori.

Le rapine ai danni di anziani

Nella giornata del 6 marzo 2024, infine, è iniziata l’udienza preliminare nei confronti di due giovani, uno marocchino e un italiano di seconda generazione, imputati per due rapine in abitazione commesse tra l’agosto e il settembre 2022. Le indagini hanno permesso di ricostruire come i due soggetti, la mattina del 1° agosto 2022, avevano bussato alla porta dell’abitazione di un’anziana donna in via Saponaro e l’avevano aggredita ponendole una maglietta contro il viso dopo averla colpita al volto e fatta cadere, le avevano messo una maglia sul volto e l’avevano adagiata a terra. Mentre uno dei due la tratteneva al suolo, l’altro si è impossessato del denaro e della bigiotteria presente nell’abitazione. Uno dei due autori, inoltre, è imputato di un’altra rapina commessa con le medesime modalità il 14 settembre 2022 unitamente a un soggetto rimasto ignoto. L’uomo ed il suo complice, nella circostanza, avevano bussato alla porta dell’abitazione di una novantenne in via Costantino Baroni e l’avevano scaraventata a terra colpendola con violenza. Mentre uno dei due la teneva ferma al suolo con una mano sulla bocca minacciandola di amputarle le dita, l’altro si è impossessato del denaro contante e della bigiotteria presente nell’abitazione. Le indagini, sono state condotte dalla Compagnia Milano Porta Magenta mediante attività tecniche, perquisizioni, dichiarazioni testimoniali e accertamenti biologici e dattiloscopici. Mediante i tabulati di traffico telefonico, in particolare, è stata accertata la posizione degli autori nell’area in cui sono avvenuti i fatti. Sui vestiti delle vittime e sulla porta di una delle abitazioni è stato rinvenuto il DNA e delle tracce dattiloscopiche degli attuali imputati. Inoltre, in seguito agli accertamenti effettuati sul telefono cellulare, è stato ricostruito come uno dei due autori il giorno dopo l’evento abbia tentato di vendere il provento del reato mediante app di messaggistica.

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