Cittadini attivi per battere le mafie

Il pm Alessandra Dolci alla Tela per parlare di "anticorpi" alla criminalità organizzata: "Siamo tutti chiamati in causa".

Cittadini attivi per battere le mafie
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Cittadini attivi come anticorpi alla criminalità organizzata.

Cittadini attivi, l'appello del magistrato antimafia

"La 'ndrangheta non è una risposta ai problemi, non è parte della società e non è da accettare". Queste le parole di Alessandra Dolci, magistrato dell'inchiesta “Infinito” sulla 'ndrangheta al Nord durante la serata organizzata alla Tela di Rescaldina giovedì 30 novembre per parlare della lotta alla criminalità organizzata. La parola chiave nel discorso della pm e degli altri ospiti è stata "dobbiamo", un chiaro segnale volto a far intendere che sono le persone comuni il primo mezzo di lotta alle mafie. Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco Michele Cattaneo, che ha intitolato l'incontro "Gli enti locali e gli anticorpi anti-mafia", il presidente della commissione antimafia del comune di Milano David Gentili e il coordinatore regionale di Avviso pubblico Antonio Girelli.

"Denunciare e combattere in prima persona"

"Ci hanno colonizzato, di chi è la colpa?": Dolci ha parlato di politici locali fotografati in compagnia di 'ndranghetisti, di imprenditori che hanno chiesto aiuto a esponenti della malavita prima di rivolgersi alle autorità. "Non abbiamo un futuro felice se scegliamo questa strada - ha detto - , dobbiamo essere noi in prima a persona a denunciare e combattere le organizzazioni di stampo mafioso".

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