Chiude lo storico negozio Testa Coppe di Magenta
L'ex calciatore del Torino Gian Piero Testa a fine anno abbassa le serrande del suo negozio, punto di riferimento di tutti gli sportivi

L'ex calciatore del Torino Gian Piero Testa a fine anno abbassa le serrande del suo negozio, punto di riferimento di tutti gli sportivi.
Chiude lo storico negozio Testa Coppe di Magenta
Perfino i sentimenti più radicati devono fare i conti con la legge del tempo. Gian Piero Testa il calcio lo conquistò quand’era ancora un bambino al tempo dell’immediato dopoguerra, quando tirare calci d un pallone era l’unico sport praticato dai maschi in ogni luogo, strada o cortile a portata di … piede.
Dicono che i grandi amori quando arrivano non ti lasciano più, ebbene, per Gian Piero il calcio è stato una ragione di vita. Dopo il periodo giovanile a rincorrere la sfera di cuoio sui rettangoli di erba verde di tutta Italia, portò il calcio all’interno di quattro mura.
Sono passati oltre quarant’anni da quando aprì un negozio di articoli sportivi in «Giardinon», una vetrina affacciata sulla via Cristoforo Colombo di Magenta con scritto Testa Coppe che ha fatto la gioia di tanti calciatori, perché lì trovavano scarpe bullonate e divise di qualità e i dirigenti trofei dalle forme caratteristiche.
Notizia recente, arrivata con il passaparola, ha annunciato che il negozio chiude. Gli anni e qualche acciacco dovuto ai graffi del tempo lo hanno portato a prendere questa decisione. Nato nel 1941, alla soglia delle ottanta primavere, termina la sua attività lavorativa. Con lui un altro pezzo di storia magentina va in archivio.
«Chiudo alla fine dell’anno, uno spazio di tempo sufficiente per esaurire la merce in negozio – spiega – Avevo 37 anni e mi ero appena ritirato dalla carriera di calciatore, quando ho aperto questo negozio, adesso è venuto il momento di smettere e riposare».
Vita dinamica e di soddisfazioni sportive la sua. Granata fin nel profondo del suo animo, per aver giocato nelle file del Torino per un certo periodo, la sua carriera calcistica iniziò a quindici anni nella squadra del Robecco, successivamente passò nella Magentina dell’era Plodari, nel Novara e infine a 23 anni nel Torino nell’ambito ruolo, adesso si direbbe, di prima o seconda punta (allora più semplicemente centravanti e ala sinistra), per poi ritornare nelle squadre della sua terra.
Cecchino infallibile dagli undici metri, tra campionati federali e tornei serali, vanta il record di oltre trecento penalty tutti messi a segno che gli valse il nome di rigorista senza paura. «Quando c’era da tirare un rigore tutti scappavano – dice divertito – Mi guardavo in giro e non c’era più nessuno della mia squadra. Allora mi impossessavo del pallone lo posavo sul dischetto e cercavo di liberare la mente da tutto quanto mi stava in giro. Tiravo di piatto, il solo modo per essere precisi».
Il calcio non lo ha mai abbandonato: terminata la carriera, creò la squadra del Torino Club e successivamente delle Vecchie glorie del Magentino per incontri di beneficenza. TORNA ALLA HOME PAGE