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Cento rhodensi aiutati con Estate Sicura

Servizi sociali e volontari al lavoro per sostenere chi ha necessità, anziani e non solo

Cento rhodensi aiutati con Estate Sicura
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Dal 22 giugno al 31 luglio 2020, 141 istanze pervenute ai Servizi Sociali rhodensi per un totale di 277 richieste da parte di 96 persone. Sono i numeri delle prime settimane del servizio Estate sicura, sviluppo per sostenere i rhodensi in difficoltà dopo l’emergenza sanitaria.

Progetto Estate sicura

I principali risultati di Estate Sicura in tempo di Covid, registrati in 6 settimane di attività, sono una fascia d’età e gamma dei servizi più ampia, come ad esempio il progetto di animazione di comunità e la consulenza psicologica, lo snellimento delle procedure di attivazione del servizio Estate Sicura e la nascita del custode sociale, dedicato ad affiancare le persone per il disbrigo di pratiche e prenotazioni.

Non solo anziani

Per quanto riguarda i richiedenti aiuto, i dati mostrano che il 23 % della domanda proviene da persone sotto i 65 anni principalmente in stato di disagio economico, anche a seguito della perdita o diminuzione del lavoro a causa del lockdown. Pertanto il servizio principalmente erogato a questa fascia di persone è stata la spesa con costo a carico del Comune. Rispeto gli over 65 le richieste provengono per il 24% da parte di “giovani anziani” (da 65 a 74 anni), per il 39% da “anziani” (da 75 a 84 anni) e per il 13% da “grandi anziani” (da 85 anni in su) tra i quali la più longeva è una signora di 103 anni.
I servizi offerti sono molti e si sono ampliati dopo il lock down: pasto a domicilio, sad (servizio di assistenza domiciliare), spesa, acquisto farmaci, compagnia telefonica e monitoraggio, consulenza psicologica, disbrigo pratiche, trasporto e accompagnamento, mascherine, firma al domicilio dell'istanza, firma in ufficio dell'istanza e invio al protocollo, prenotazioni di esami.
Sono state snellite le procedure di attivazione del servizio ed è stato individuato del personale dedicato al disbrigo pratiche, tra cui il compito di recarsi presso il domicilio del cittadino per la firma dell'istanza e il successivo invio al protocollo.
Nel periodo di emergenza epidemiologica Fase 1, il call center 777 aveva registrato una serie di richieste varie, di cui di solito il servizio sociale non si occupa: difficoltà a prendere appuntamento mediante le segreterie telefoniche di banca o centri medici per la prenotazione degli esami; consegna di vestiario ai parenti in ospedale, non più accessibile al pubblico; pagamento delle bollette in posta, e altro. E’ stata così creata la figura di custode sociale da mettere per queste nuove esigenze.
Grazie alla consolidata collaborazione sono state messe in campo proficue sinergie tra il personale e i volontari dell’Associazione Anteas, la Protezione Civile, il personale dell’Unità Operativa Anziani e Disabili, gli assistenti sociali, #Op Cafè, i volontari che si erano resi disponibili nella Fase 1, la cooperativa Il Grappolo e Lions Club Rho Host, l’Associazione Fili d’Argento.

L'assessore Violante

«Come avevamo previsto, abbiamo ampliato i servizi di Estate Sicura per dare sollievo e supporto concreto agli anziani, e non solo, e alle loro famiglie, già molto affaticate dal lock down, in condizione di rientrare al lavoro senza disporre di molti permessi/ferie oppure in smart working con i figli, a casa da scuola, e la conseguente riduzione del tempo da dedicare ai genitori anziani» afferma l’assessore ai servizi socio assistenziali Nicola Violante.
«L’emergenza Covid ha creato nuove esigenze: intanto ha allargato la fascia d’età degli utenti e inoltre a causa delle restrizioni imposte alla cittadinanza e alle nuove modalità on line di accesso agli abituali servizi, molti anziani non sono stati più in grado di svolgere alcuni compiti in autonomia. Per questo, oltre ai tradizionali servizi, siamo ricorsi ad una figura intermedia tra il servizio e il cittadino, più vicino a quest’ultimo, individuata nel “Custode sociale. L’obiettivo è quello di accompagnare il cittadino verso il ritorno alla quotidianità e alla ripresa graduale dei normali ritmi e abitudini di vita. Tale scelta è stata possibile grazie all’esperienza di sussidiarietà maturata nei mesi passati tra Comune e il suo personale, protezione civile, associazioni, cooperative, volontari, che ringrazio a nome dell’Amministrazione. Di fronte all’emergenza Rho ha dimostrato un forte senso di solidarietà. Anche all’interno del Comune si conferma la disponibilità del personale: ad esempio gli addetti alla biblioteca comunale, anche dopo la riapertura del servizio, hanno continuato la collaborazione con il servizio sociale e il personale di servizio civile, impiegato completamente su questa attività. Una dimostrazione di capacità organizzativa e di flessibilità dimostrata dal nostro personale».

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