Vacanza sfortunata

Cade e aspetta due ore i soccorsi: la disavventura di una stefanese

Il racconto: "In ospedale mi hanno accudita e rassicurata, oltre che operata in maniera eccellente, grazie".

Cade e aspetta due ore i soccorsi: la disavventura di una stefanese
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Una brutta disavventura in vacanza per la stefanese Katia Gagliardi. La donna, insegnante alla scuola primaria «La Favorita» di Corbetta, è scivolata accidentalmente all’indietro mentre si trovava in vacanza in Campania, a Castel Volturno. Un tonfo che le ha provocato la rottura dell’omero.

Cade e aspetta due ore i soccorsi

«Un dolore lancinante – racconta – Subito è stata chiamata l’ambulanza, ma, contemporaneamente, c’è stato un grave fatto di cronaca e i soccorsi erano concentrati lì. Sono rimasta due ore a terra, urlante dal male. Ho sofferto, ma sapere che stavano soccorrendo un ragazzino di 12 anni che stava annegando mi ha dato la forza di sopportare».
Poi, l’ambulanza è giunta all’ospedale: «Sono rimasta per ore su una barella, in attesa di una stanza e comunque ben accudita. Certo il male era fortissimo. Poi, sono stata curata e protetta al meglio. Urlavo e gridavo dal dolore insopportabile. Il dottor Mario Mercede mi ha asciugato le lacrime ed operata in maniera eccellente. Sono stata ricoverata e trattata presso la Clinica Pineta Grande Hospital in Castel Volturno (CE), diretta dal dott.Vincenzo Schiavone, un polo di eccellenza che da sempre riserva un attenzione particolare alla cura del paziente in tutti i suoi aspetti. il grazie va all'equipe di Ortopedia e Traumatologia diretta dal dottor Domenico Falco. Così come dico grazie ai miei familiari che mi hanno sostenuta in questi giorni difficili. Sono stati momenti durissimi, soprattutto perché pensavo ai miei alunni, al fatto che non potrò subito tornare in classe da loro. Mi attende, infatti, una lunga riabilitazione».

Un grazie ai medici

Katia è rimasta ricoverata qualche giorno, e rientrerà oggi, venerdì, a casa. Lei, che nei mesi d l Covid aveva scritto una canzone di ringraziamento per i medici del Fornaroli, che aveva poi suonato e cantato nell’atrio del nosocomio, ora vuole ringraziare anche i dottori campani che, nella disgrazia, le hanno evitato un calvario ben peggiore.

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