Basta violenza sulle donne, numerose iniziative a Legnano

Ecco tutti gli appuntamenti di domenica 25 novembre.

Basta violenza sulle donne, numerose iniziative a Legnano
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A Legnano saranno numerose le iniziative per la Giornata contro la violenza sulle donne. Si parte venerdì 16 novembre con lo spettacolo “Ferite a morte” al centro sociale Pertini.

Basta violenza sulle donne, a Palazzo Malinverni il ritratto delle sorelle Mirabal

A Legnano sono numerose le iniziative programmate in occasione della "Giornata contro la violenza sulle donne". Oltre a diversi spettacoli, verrà realizzato un allestimento a tema nella biblioteca civica e per le vetrine delle librerie “Nuova terra” e “Galleria del libro”. Soprattutto, però, collocato all'esterno di Palazzo Malinverni ci sarà uno stendardo con lo slogan “Basta violenza sulle donne”. Sotto di questo saranno presenti i ritratti di Patria, Maria e Antonia Mirabal, le sorelle dominicane che si opposero alla dittatura di Rafael Trujillo e che per questo furono barbaramente uccise, il 25 novembre 1960. Ecco di seguito tutti gli appuntamenti.

"Ferita a Morte" al centro sociale Pertini

Il calendario degli appuntamenti inizierà venerdì 16 novembre, quando alle 21 il centro sociale Pertini ospiterà “Ferite a morte”. Si tratta di uno spettacolo tratto dal libro omonimo di Serena Dandini, adattato e messo in scena dalla “Compagnia dei gelosi”.

"Tenere parole e tenere note" al Canazza

Poi mercoledì 21 novembre alle 15 ci sarà “Tenere parole e tenere note” allo spazio incontro Canazza: la delicatezza e la forza della musica e della poesia in contrapposizione a brutalità e violenza. Brani di flauto traverso saranno eseguiti da Cristian Tassi, le letture, invece, saranno a cura della compagnia teatrale Carnevale.

"Emozioni, riflessioni, storie di vita" al Tirinnanzi

Domenica 25 novembre, alle 17, al Teatro Città di Legnano – Talisio Tirinnanzi, è in programma lo spettacolo delle scuole cittadine “Emozioni, riflessioni, storie di vita”. In scena  si alterneranno coreografie, letture e drammatizzazioni pensate dagli studenti appositamente per l'occasione. Auser Filo Rosa, che gestisce il centro antiviolenza Ticino Olona, presenzierà alla serata con l'obiettivo di diffondere la conoscenza del servizio e dimostrare che è possibile affrontare il problema della violenza sulle donne con interventi concreti di contrasto e prevenzione.

  • "Le donne che siAMO -Conversazioni sull'amore e le sue ombre"

L’Isis Bernocchi, inoltre, presenterà un contributo  il cui cuore è il video dal titolo “Le donne che siAMO -
Conversazioni sull'amore e le sue ombre”. Il filmato è incentrato su riflessioni di adolescenti e giovani donne sulle relazioni affettive, sul bisogno di sentirsi rispettate e sull'importanza di cogliere i segnali di una relazione malsana.

  • Musica, danza immagini e i "biscottini del Rispetto e della Speranza"

Gli studenti dell’Istituto Dell’Acqua e dello Ial presenteranno performance di musica, danza e immagini. Inoltre, coerentemente con la particolarità del loro percorso formativo, gli alunni dello Ial produrranno anche i “biscottini del Rispetto e della Speranza”.

  • "Una, nessuna… tutti noi"

Sarà poi dedicato alle donne vittime di mafia lo spettacolo “Una, nessuna… tutti noi”, dell’Istituto Galilei, mentre l’Istituto Mendel si concentrerà su situazioni quotidiane nelle quali si annidano, quasi impercettibili,  le violenze  più sottili.

"Oltre la semplice ricorrenza"

L'Assessore alle Pari opportunità Ilaria Ceroni:

«E’ stato allestito un programma articolato, che volutamente tocca diverse zone della città e offre l’occasione di considerare il tema della violenza sulle donne da molteplici punti di vista. Trovo importante, in particolare, il rinnovo della collaborazione con le scuole superiori. Lo spettacolo del 25 novembre, infatti, è qualcosa che va oltre la semplice ricorrenza. E’ il compimento di un percorso che le ragazze e i ragazzi svolgono con i loro professori, il risultato finale di un’azione educativa. E’ solo con iniziative simili, non estemporanee ma protratte nel tempo, che possiamo sperare di cambiare in meglio una cultura ancora segnata dalla violenza di genere».

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