L'aveva aggredita in casa

Arrestato il rapinatore che ha provocato la morte dell'anziana di Magnago

Si tratta di B.G., 37enne di origine siciliana e residente a Lonate Pozzolo. Dovrà rispondere di rapina e omicidio preterintenzionale.

Arrestato il rapinatore che ha provocato la morte dell'anziana di Magnago
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Arrestato il bandito che ha causato la morte di Maria Scampini, 94enne di Magnago.

Arrestato l'autore della rapina in casa che è costata la vita a una 94enne

Durante la rapina, l'uomo le aveva strappato gli orecchini e l'aveva fatta cadere a terra: l'anziana, che aveva riportato la frattura del femore, si è poi spenta in ospedale, a seguito delle lesioni subite, quasi un mese dopo. Si tratta di B.G., 37enne di origine siciliana e residente a Lonate Pozzolo, con precedenti per furti e rapine. Le manette sono scattate nel pomeriggio di martedì 7 dicembre, a Magnago, al termine di attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio: ad assicurare il malvivente alla giustizia sono stati i militari della Stazione Carabinieri di Castano Primo e della Sezione operativa della Compagnia di Legnano. L'accusa a suo carico è di rapina e omicidio preterintenzionale.

Il bandito le aveva chiesto del denaro e poi strappato gli orecchini d'oro

La rapina risale alla mattina del 31 ottobre: il bandito si era introdotto nella casa della signora Scampini, in via Kennedy. Dopo aver richiesto del denaro, richiesta alla quale la donna non aveva acconsentito, aveva aggredito la vittima strappandole gli orecchini che indossava per poi darsi alla fuga. L'anziana, finita a terra, era poi riuscita a dare l'allarme chiamando il figlio e quest'ultimo si era precipitato sul posto, dov'erano intervenuti anche i Carabinieri di Castano Primo, che hanno raccolto la testimonianza della magnaghese e hanno ascoltato i vicini, i quali hanno raccontato che il giorno della rapina un giovane si stava aggirando in paese dicendo di essere alla ricerca di un lavoro e lo hanno descritto come un "balordo" alla guida di una Fiat Panda grigia.

Il rapinatore è stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza

Successivi accertamenti, effettuati anche attraverso la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza cittadina, hanno consentito di risalire alla Fiat Panda, intestata alla compagna di B.G. Parallelamente sono state disposte dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio attività tecniche di intercettazione e localizzazione del cellulare in uso all’indagato che hanno consentito di tracciarlo sul luogo della rapina e al momento del fatto. In sede di interrogatorio, l'uomo ha poi ammesso la propria responsabilità giustificando la necessità di denaro a causa dello stato di dipendenza da sostanze stupefacenti.

Determinante il contributo dei vicini che avevano notato il balordo

Sulla scorta degli elementi raccolti la Procura della Repubblica di Busto Arsizio, che fin dall’inizio ha sostenuto e coordinato le indagini, ha richiesto con tempestività l’emissione della custodia cautelare in carcere. L’operazione, avviata nell’immediatezza dei fatti, si è conclusa grazie all’abilità dei Carabinieri della Stazione di identificare il soggetto pur con pochi elementi disponibili e alle capacità tecniche della componente investigativa che hanno consentito di acquisire determinanti elementi a suo carico. Non da ultimo, importantissimo e determinante è stato il contributo arrivato dalla preziosa collaborazione dei cittadini nonché dalla presenza della videosorveglianza di cui il Comune di Magnago, con lungimiranza, si è dotato.

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