Area Mind, c’è anche chi contesta e chiede che fine ha fatto il grande parco

Giuseppe Radaelli, ex rappresentante del Centro sociale Fornace contesta e chiede spiegazioni all'assessore Edoardo Marini

Area Mind, c’è anche chi contesta e chiede che fine ha fatto il grande parco
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"Case e palazzi sarebbero per lei, caro assessore,  la città pubblica mentre il parco verde promesso negli accordi di programma Expo per oltre metà dell'area è sparito".

Da carte e autorizzazioni a mattoni e ruspe

Venerdì 18 marzo nell’area ex Expo oggi Mind sono iniziati i lavori per la costruzione del primo edificio privato. Un immobile per uffici di 12 piani con una superficie di circa 18mila metri quadrati. «I primi cantieri degli immobili privati segnano una nuova fase del progetto, perché costituiscono il necessario complemento della città pubblica - afferma l’assessore a Rigenerazione urbana, Urbanistica ed Edilizia privata, Edoardo Marini - Significa che, a distanza di sette anni da quella fantastica esperienza che è stata Expo, siamo passati da carte e autorizzazioni a mattoni e ruspe. A questo seguiranno le autorizzazioni per la realizzazione di altri immobili destinati a uffici, residenze, il parcheggio multipiano di circa 1500 posti che, a chiusura del Decumano, prenderà il posto dell’Expo Center». Affermazioni, e in particolare quel «Siamo passati da carte e autorizzazioni a mattoni e ruspe», che non sono piaciute a tutti e in primis a chi ha sempre protestato contro la realizzazione di Mind.

"Chi ha visto la città pubblica? E che fine ha fatto il parco?"

«Ma certo assessore Marini, dopo tanto verde, finalmente cemento, ruspe e mattoni - afferma ironicamente Giuseppe Radaelli, ex rappresentante del Centro sociale Fornace - E la città pubblica chi l’ha vista? Con Expo, tra Cascina Merlata e sito per il grande evento, se ne sono andati oltre un milione e mezzo di metri quadrati di terreni in gran parte verdi e agricoli. Hanno cementificato molto e continuano a farlo. Nell'area MInd, ex Expo, una buona parte dei terreni sono stati dati in affitto per 99 anni a una nota multinazionale (società attiva in oltre 40 paesi in tutto il mondo che opera in diversi settori legati alle infrastrutture: costruzioni di opere pubbliche e private, sviluppi e gestioni immobiliari), poi abbiamo il centro di ricerca Human Technopole, un ospedale privato convenzionato da oltre 600 posti letto, mentre quello pubblico in centro a Rho da qualche decennio viene depotenziato, un università che si traferisce da Milano - Città Studi. E sono in arrivo uffici di grandi aziende internazionali e servizi annessi alle migliaia di persone che staranno nell'area Mind. Questa, caro assessore, sarebbe la città pubblica secondo lei mentre il parco verde promesso negli accordi di programma Expo per oltre metà dell'area è sparito».

Il nuovo ospedale Galeazzi sarà inaugurato entro la fine di quest'anno

Entrando nel dettaglio dei progetti, il nuovo ospedale Galeazzi sarà inaugurato entro la fine di quest’anno, nel 2024 sarà completato il centro di ricerca Human Technopole, mentre il 2025 sarà il primo anno accademico del campus dell’Università Statale di Milano. Nel dettaglio, l’edificio che ospiterà l’ospedale svetta già sull’area. Lo Human Technpole nel 2024 raddoppierà: a Palazzo Italia si aggiungerà un secondo palazzo, quello dove lavorerà la maggior parte dei circa 1.500 ricercatori previsti entro il 2025, l’anno in cui sarà inaugurato, come detto, il nuovo campus della Statale.

"Sarebbe interessante sapere dove è finito il progetto del grande parco verde"

Queste le tre grandi funzioni pubbliche che ridisegneranno l’area dove nel 2015 si tenne l’Esposizione Universale di Milano. Quanto ai progetti privati, nel 2023 sarà pronto il West Gate. In effetti, analizzando i progetti del grande parco verde non se ne parla e, come dice Giuseppe Radaelli sarebbe davvero interessante sapere che fine ha fatto.

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