Aorta ostruita, intervento con tecnica innovativa a Garbagnate

L'equipe medica dell'ospedale garbagnatese evita una traumatica operazione ad una paziente 52enne con l'aorta quasi completamente occlusa

Aorta ostruita, intervento con tecnica innovativa a Garbagnate
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L'equipe medica dell'ospedale garbagnatese evita una traumatica operazione ad una paziente 52enne con l'aorta quasi completamente occlusa.

Aorta ostruita, intervento con tecnica innovativa a Garbagnate

Un innovativo intervento chirurgico eseguito all'ospedale di Garbagnate ha consentito di curare una paziente affetta da una grave patologia arteriosa ostruttiva risparmiandole una complicata operazione che avrebbe previsto apertura dell'addome ed una lunga degenza operatoria. L'equipe guidata dal chirurgo vascolare Antonino Silvestro, insieme al collega Giovanni Paoletti, ai radiologi interventisti Andrea Ianniello e Andrea Canì, ha infatti utilizzato una nuova tecnica chiamata Cerab, Covered Endovascular Reconstruction of Aortic Bifurcation. Operazione riuscita con successo: la 52enne era giunta in pronto soccorso accusando un grande dolore agli arti inferiori che non le consentiva più di camminare e di vivere normalmente. E' stata verificata la quasi completa occlusione dell’aorta, nel decorso addominale e delle arterie che portano il sangue agli arti inferiori, con il rischio di una possibile cancrena. L’intervento “classico” avrebbe reso necessaria l’apertura dell’addome e la realizzazione di un bypass tra l’aorta e le arterie femorali per “saltare” la zona sede delle ostruzioni vascolari. Intervento lungo, con importanti perdite di sangue, lunga degenza post-operatoria, lenta riabilitazione e possibili effetti indesiderati anche importanti.

I medici hanno invece optato per l'intervento per via endovascolare mediante due brevi incisioni inguinali e con un accesso endovascolare mediante puntura diretta di un’arteria del braccio. Questo ha consentito con tecnica endovascolare mininvasiva di raggiungere la sede delle lesioni ostruttive, che sono state attentamente e cautamente “allargate”. Quindi, è stata collocata una protesi interna, una specie di cilindro metallico ricoperto da tessuto biocompatibile, con due ulteriori cilindretti metallici più piccoli rivestiti da tessuto biocompatibile. Ciò ha permesso di ri-creare un normale calibro dei vasi con una nuova biforcazione aorto-iliaca e garantire un normale flusso del sangue agli arti inferiori. La paziente ha avuto un decorso post-operatorio regolare ed ha ripreso la sua vita regolare e con immediata risoluzione dei sintomi. La dimissione è avvenuta dopo due giorni dall’intervento. TORNA ALLA HOME PAGE PER LE ALTRE NOTIZIE

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