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Un premio alla dedizione dei volontari della Croce Bianca

Il "Mascheorni" attribuito dall'associazione ai suoi operatori dopo il duro anno Covid.

Un premio alla dedizione dei volontari della Croce Bianca
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Un premio alla dedizione, all’impegno costante sfidando i pericoli del contagio con un solo obiettivo: essere al servizio degli altri.
Così Croce Bianca Milano ha deciso di encomiare tutti i volontari e dipendenti di ogni sezione, che anche nei mesi più duri e bui della pandemia non si sono fermati.

Un premio alla dedizione dei volontari

Ogni anno, durante l’Assemblea Generale della Croce Bianca (che ha sede a Milano e ha tante delegazioni sparse anche su nostro territorio, come Magenta, Mesero e Sedriano) viene assegnato il Premio Mascheroni, una onorificenza che viene attribuita su segnalazione da parte di una sezione dell’associazione ad un milite o ad un’ausiliaria dell’associazione, che abbia compiuto nel corso dell’anno atti o interventi significativi da essere considerato come esempio di autentico volontariato al servizio dell’uomo. Ma quest’anno scegliere sarebbe stato difficile, visto il grande sacrificio che tutti i volontari, fin dai primi giorni della pandemia, hanno messo in campo, rivoluzionando anche il loro modo di lavorare: dispositivi di protezione, protocolli, comunicazione a distanza coi pazienti che, all’improvviso, non si potevano più toccare, né consolare con una stretta di mano e un abbraccio. E poi quel rischio di contagiarsi, nonostante i tanti protocolli e le attenzioni messe in atto. Sulla targa la motivazione è chiara: «A tutti gli operatori della Croce Bianca Milano che anche nei momenti di maggiore sofferenza, caratterizzati dalla battaglia contro il Covid-19, hanno affrontato un’emergenza sanitaria e sociale senza precedenti, restando in alcuni casi segnati da profonde ferite ed in altri perdendo purtroppo la vita, ma cercando sempre di essere vicini a tutti i cittadini soprattutto i più fragili, sempre con umanità e con la certezza di un futuro ritorno alla normalità. Grazie di cuore».

Sguardo al futuro

Ora, spiega con orgoglio la numero uno della Croce Bianca, Laura Boschetti, il quadretto sarà appeso nella sede magentina e ricorderà per sempre questo difficile anno, che ancora non è concluso, reso unico, a suo modo dalla convivenza forzata col Covid. Un anno difficile, anche sul fronte economico per realtà come la Bianca, che non hanno potuto organizzare le consuete manifestazioni per le raccolte fondi e si sono trovate a fronteggiare maggiori spese per via dei Dpi. Momenti difficili, da cui la presidente Boschetti e la grande famiglia della sede magentina hanno tratto insegnamento e nuovi stimoli: «A breve iniziano il servizio 4 nuove ragazze per il servizio civile», fa sapere Boschetti, che guarda al futuro con ottimismo, consapevole della forza della sua grande famiglia di volontari, sostenuta dalla vicinanza della comunità e da piccoli e grandi gesti solidali che hanno rafforzato la voglia di andare avanti.

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