Corbetta

Alla Indutex si lavora senza sosta

La ditta di Paolo Rossin non dimentica chi attraversa un momento difficile

Alla Indutex si lavora senza sosta
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Alla Indutex di Corbetta (e nelle sue sedi in Romania e Tunisia) si lavora senza sosta.  Nella ditta di Paolo Rossin le parole cassaintegrazione e vacanze forzate sono sconosciute, perché qui si producono indumenti di protezione individuale, cioè le tute protettive col cappuccio che medici ed infermieri indossano per proteggersi dal Covid.

Alla Indutex si lavora senza sosta

Si guadagna, certo, ma Rossin non dimentica chi attraversa un momento difficile: «In questa fase in cui il mio fatturato è aumentato, non posso dimenticare chi, invece, attraversa un momento difficile e non mi sottraggo a iniziative solidali. Quando ho saputo che il Comune di Corbetta aveva bisogno di risorse per le famiglie in crisi, ho fatto la mia parte (un assegno da 10mila euro per i pacchi alimentari, ndr), ho collaborato con Bernate, dove viveva mio papà, per la fornitura di mascherine». E questa settimana Indutex fa squadra con Settegiorni Magenta - Abbiategrasso e il Gruppo Netweek per omaggiare i lettori di una mascherina: informazione e protezione oggi in edicola.

"Nel ricordo di papà"

La ditta nacque grazie a Mario, papà di Paolo, mancato nel novembre 2019. «Quando ogni mattina arrivo in azienda, verso le 7.30, penso a lui, che nonostante fosse in pensione, veniva ogni giorno a fare un giro, salutare i dipendenti, dare un consiglio. Sarebbe impazzito in questo momento, con tutto questo caos. Manca la sua presenza, ma oggi più che mai è giusto onorare la sua intuizione, negli anni '70, quando, dopo una serie di esperimenti nel garage di casa, avviò la sua azienda di indumenti protettivi, in un'epoca in cui l'usa e getta era qualcosa di sconosciuto».

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