San giorgio su legnano

Addio a Rino Pastori, storica figura di San Giorgio

Fino a quando le forze lo hanno sorretto, ha sempre dato il suo contributo per il territorio e la sua comunità

Addio a Rino Pastori, storica figura di San Giorgio
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Ieri, mercoledì 23 aprile, nel giorno dedicato a San Giorgio, patrono del paese natio, ci ha lasciato Rino Pastori , classe 1928, grande sangiorgese che, fino a quando le forze lo hanno sorretto, ha sempre dato il suo contributo per il territorio e la sua comunità.

Addio a Rino Pastori, storica figura di San Giorgio

Terminata la guerra fu Presidente dell'E.C.A. (Ente Comunale di Assistenza) che aiutava le famiglie numerose con buoni per il latte e altri generi alimentari. Negli anni ’50 formò la squadra di calcio della Virtus, fra cui giocava il suo pupillo: Sergio Frascoli, che in carriera ha solcato i prati della serie A. In Parrocchia ha sempre dato il suo contributo, tra le tante attività l’aiuto all’allestimento del campeggio in Val d’Aosta. Per molti anni si è impegnato come barelliere nei pellegrinaggi al Santuario Mariano di Lourdes, ricevendo anche la medaglia “Oftal”. Eletto nelle file della Democrazia Cristiana, è stato Consigliere Comunale e Assessore alla Cultura.

Alcuni dei suoi ricordi

Diede informazioni su San Giorgio da inserire nei due libri che ricordano i Caduti e la Storia della città “Dalla fine della prima alla fine della seconda guerra mondiale”. Ecco alcuni sui scritti:

"Frequentavo il quarto anno di Perito in una scuola di Varese, distaccamento della Feltrinelli di Milano, con altri ragazzi. Partivamo al mattino con il treno che faceva solo due corse, mattino e sera, per non correre il pericolo di essere mitragliati da qualche aereo in ricognizione. Al giovedì le lezioni finivano a mezzogiorno, perché il pomeriggio era dedicato ad attività fasciste. Allora per non perdere il pomeriggio andavamo a Varese in bicicletta. Quel mattino non vedendo nessuno dei miei compagni mi avviai da solo. Fra Busto Arsizio e Gallarate notai un aereo che sorvolava la zona. Scesi velocemente dalla bicicletta e corsi verso una trincea di protezione, scavata apposta per l'utilizzo in caso di pericolo. Vidi l'aereo abbassarsi e sganciare alcune bombe, che in un primo momento pensai avessero colpito la caserma dell'aviazione situata all'ingresso di Gallarate. La gente piangeva disperata in cerca dei familiari, così non mi sentii di fermarmi e senza essere notato ripresi la bici per tornare a casa. Si seppe poi che il ricognitore aveva sganciato le bombe sul treno che portava dei giovani che, arrivati a Gallarate, venivano portati all'aeroporto di Cameri ad eseguire dei lavori per la Todt. Su quel treno vi erano anche i due fratelli Alteri di San Giorgio, via Gerli, che rimasero feriti. Il maggiore, Giuseppe guarì, mentre Angelo morì per le ferite riportate".

Il ricordo di Andreina Mezzenzana:

“Se ne è andato un uomo sereno con un trascorso dettato da comportamenti retti e di solidarietà verso il prossimo. Rappresentava la memoria storica del paese ed era considerato un esponente di primo piano del nostro dialetto, parlato e scritto. Resterà il ricordo di una persona speciale.”

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