Abbiategrasso, continua la mobilitazione per salvare l'ospedale Cantù

Abbiategrasso, continua la mobilitazione per salvare l'ospedale Cantù
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E' forte la mobilitazione degli abbiatensi per salvare l'ospedale Costantino Cantù, fondato nel 1910 e rilanciato nel 2013 con una spesa di 20 milioni, ma oggi seriamente a rischio chiusura. Nella giornata di venerdì 4 novembre oltre 200 cittadini hanno apposto la propria firma alla petizione lanciata dal “Movimento per i diritti del cittadino malato”: la raccolta ha superato ormai le 10mila adesioni. Ma non è detto che i numeri dell'iniziativa popolare siano sufficienti a sovvertire il rischio di depotenziamento del nosocomio, sulla scia della nuova riforma sanitaria regionale che prevede un riassetto per gli ospedali di Magenta, Abbiategrasso, Cuggiono e Legnano. Per il Cantù si parla di “piede diabetico” e di “attività chirurgiche a bassa intensità e complessità, sempre in piena integrazione con lo stabilimento di Magenta”. “Rischia di diventare un guscio vuoto”, è la sintesi di Marco Bessi, presidente del Movimento, che teme gli altri servizi con relative professionalità finiscano dirottate negli altri ospedali. Il sindaco Gigi Arrara, presente alla manifestazione di venerdì, ha commentato: “Non chiediamo nuovi reparti ma almeno di mantenere quello che già esiste e avere un medico rianimatore che sia presente giorno e notte, è essenziale per la qualità di un ospedale”.


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