«Da 33 anni servo Gesù senza essere un sacerdote»

Angelo Caronni sacrista del Santuario assunto l’1 luglio 1989

«Da 33 anni servo Gesù senza essere un sacerdote»
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Da lettore a custode del Santuario ad aiuto sacrista quando il sacrista aveva il giorno di riposo oppure andava in vacanza

Da 33 anni è il sacrista del Santuario dell'Addolorata di Rho

Venerdì 1 luglio è stata una giornata importante per Angelo Caronni, 56 anni, da 33 sacrista del Santuario dell’Addolorata di Rho. «Da 33 anni servo Gesù senza essere un sacerdote, ma il mio lavoro non lo cambierei per nessun motivo al mondo».

Ho iniziato a frequentare il Santuario quando avevo 15 anni

Una vita passata tra paramenti, vesti da sistemare prima delle funzioni, altare da preparare in maniera perfetta per le Messe. «Ho iniziato a frequentare il Santuario come lettore volontario, frequentavo la terza media e avevo davvero poca voglia di studiare. Venivo qui in chiesa, mi sedevo a pregare in attesa della Messa della sera e poi salivo sul pulpito per leggere le letture». Da lettore a custode del Santuario ad aiuto sacrista quando il sacrista aveva il giorno di riposo oppure andava in vacanza. «Mi ha insegnato tanto Francesco Bertoletti, il sacrista che c’era prima di me, mi ha fatto appassionare a questo lavoro e quando è andato in pensione i padri hanno deciso di affidarmi il suo posto».

Un lavoro che inizia all'alba, la sveglia suona alle 5.15

Un lavoro che inizia all’alba quello di Angelo .«I primi anni la sveglia suonava alle 5.15, dovevo essere in Santuario per le 6 per preparare la Messa delle 6.30, oggi succede solamente la domenica visto che la prima messa feriale del mattino è stata spostata alle 7 - racconta Angelo Caronni - Appena arrivo in chiesa mi occupo della sacrestia, preparo le vesti per i sacerdoti e i libri per le letture poi mi occupo dell’altare e quando inizia la funzione religiosa l’accompagno con i canti. Cantare mi è sempre piaciuto e quando padre Andrea Aziani, uno dei sacerdoti storici di questo Santuario, oggi scomparso, mi ha sentito cantare mi ha incaricato di accompagnare la liturgia quando non c’è la presenza della nostra bravissima Schola Cantorum del maestro Achille Nava».

I Padri Oblati mi hanno dato fiducia

Un lavoro, quello di Angelo Caronni, che aumenta nel periodo di Natale e Pasqua. «In questi due periodi il numero delle funzioni religiose aumenta e la mia presenza in Santuario è praticamente totale. Da qualche anno però non sono da solo ad occuparmi della sacrestia e dei sacerdoti, ci sono anche i fratelli Oblati ovvero i volontari di una associazione, non sacerdoti, che vivono in Santuario e mi danno una mano occupandosi anche del collegio e del giardino dei Padri». Trentatré anni bellissimi passati a servire Gesù, così li definisce Angelo Caronni. «Sono volati e sono stati davvero belli. Ovviamente non c’è stata solamente la parte religiosa, ricordo con piacere le gite con padre Mariani e il suo gruppo di chierichetti, le visite dei numerosi pellegrini che ogni anno raggiungono il nostro Santuario. Insomma, un lavoro davvero bello e per questo non posso che ringraziare i Padri Oblati che hanno sempre avuto e ancora oggi hanno fiducia nel sottoscritto. Fiducia che spero prosegua anche per i prossimi anni perchè questo Santuario e questo lavoro sono davvero una delle cose più importanti della mia vita».

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