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Un'aula studio dedicata a Mattia Ovelli, scomparso a 13 anni

Mattia Ovelli a novembre del 2020 ha perso la sua battaglia contro il cancro.

Un'aula studio dedicata a Mattia Ovelli, scomparso a 13 anni
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Un'aula studio alla scuola W. Tobagi di Lainate dedicata a Mattia Ovelli, scomparso a 13 anni.

Un'aula studio dedicata a Mattia Ovelli, scomparso a 13 anni

Oggi, venerdì 27 maggio, alle 12, alla scuola W. Tobagi si è tenuta l'inaugurazione dell'aula studio al piano terra in cui sarà allestito un "angolo morbido" dedicato ad alunni con bisogni speciali sotto l'aspetto psicomotorio.
La scelta di quell'aula si ricollega alla memoria di Mattia Ovelli, lainatese scomparso all'età di 13 anni per un tumore, che aveva frequentato la scuola W. Tobagi per vario tempo trovando in essa un luogo sicuro.
Tutto il necessario per l'allestimento è stato donato dall’associazione "Il mondo di Mattia" che, in collaborazione con l'associazione Ape Operosa, si è attivata per tingerla del colore preferito da Mattia: l'azzurro.
Subito dopo i presenti si sono recati nel giardino della scuola dove, secondo il desiderio dei genitori, è stato piantato un melograno insieme ad un'aiuola di cui i ragazzi della scuola si prenderanno cura. Alla cerimonia, tra i tanti presenti, anche il sindaco Andrea Tagliaferro e l'assessore alla Scuola Cecilia Scaldalai.

Si è spento a 13 anni per un raro tumore

Mattia era un bambino come tanti fino a quel 5 maggio del 2016 quando, dopo una risonanza al Buzzi, è iniziato il suo calvario e quello dei suoi genitori.
Mattia aveva solo 8 anni quando gli è stato detto per la prima volta «hai una pallina dietro la nuca, va asportata».
Da quel momento si sono susseguiti mesi e anni in cui il bambino ha fatto dentro e fuori dagli ospedali: tre operazioni alla testa e molti cicli di chemio.
Capelli, ciglia e unghie l’hanno abbandonato come anche, verso la fine della sua vita, l’uso di gambe, braccia, vista e parola.
Ma in tutto questo Mattia è sempre stato con il sorriso stampato sulle labbra, sempre pronto a tornare tra i banchi di scuola a studiare e giocare con gli amici.
Mattia, giovane fuori, ma grande dentro, ha sempre cercato di non far vedere ai genitori la sua malattia per il loro bene: «Nonostante tutti i farmaci che gli davano, tra cui la morfina a lento rilascio per non farlo soffrire, lui era reattivo – continuano a raccontare i genitori – Mattia non ci ha mai detto che non vedeva più, lo abbiamo capito un giorno quando eravamo in camper e con i faretti alogeni accesi sopra di lui ci ha detto di accendere la luce che era buio».
Mattia Ovelli a novembre del 2020 ha perso la sua battaglia contro il cancro.

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