Magenta

Un progetto da più di 1 milione di euro per riqualificare la sede del Parco del Ticino

Dopo il benestare del Comune di Magenta, il Parco ha presentato il progetto a Regione Lombardia per chiedere un coofinanziamento dell'opera

Un progetto da più di 1 milione di euro per riqualificare la sede del Parco del Ticino
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Con l’ok da parte del Comune di Magenta arrivato attraverso una delibera di Giunta la passata settimana è partito ufficialmente il percorso per la riqualificazione della villa Castiglioni, storica sede del Parco del Ticino. La dimora è infatti di proprietà del Comune, ma utilizzata in comodato d’uso da parte del parco. La necessità di avere altri spazi da destinare agli uffici dell’Ente e la voglia di riportare agli antichi splendori la villa ha quindi spinto il Parco a intraprendere questo cammino di recupero che è partito attraverso la richiesta di finanziamento da parte di Regione Lombardia, come spiegato anche dal direttore del Parco, Claudio De Paola.

Un progetto da più di 1 milione di euro per riqualificare la sede del Parco del Ticino

«Il Parco - sottolinea - ha presentato un progetto nell'ambito di un bando per investimenti strutturali da parte delle aree protette con l'obiettivo di recuperare una parte di Villa Castiglioni, sede storica del Parco, in modo da rendere la propria sede più funzionale ed adeguata alle necessità e, al tempo stesso, supportare il comune di Magenta nel recupero di questa importante struttura. La sede del Parco, se il progetto verrà approvato, sarà quindi completamente rinnovata e resa più fruibile anche da parte degli utenti».

Entrando nel dettaglio del progetto il quadro economico complessivo ammonta a 1 milione e 346mila euro, di cui il Parco chiederà il coofinanziamento al Pirellone per 950mila, coprendo così i restanti 396mila con fondi propri.

Per quanto concerne invece i dettagli delle opere, il progetto prevede la costruzione di un nuovo volume sul sedime dell’ex Torchio e lo studio degli elementi di connessione con la Villa Castiglioni (corpo principale) oltre che l’abbattimento delle barriere architettoniche relative al corpo storico il tutto per garantire il maggior spazio possibile ai nuovi uffici in relazione ai numerosi vincoli presenti sia di natura funzionale che, in modo prioritario, storico-architettonici. Il volume aggiunto si snoderebbe su due piani, articolandosi all’elemento di risalita e connettendosi funzionalmente al volume esistente della villa garantendo così l’impronta volumetrica del Torchio preesistente.

I nuovi spazi si configurerebbero con l’inserimento al piano terra di un ingresso di congiunzione tra l’attuale punto di accesso e il cortile principale e tra il nuovo volume e la villa, la connessione interna tra i due piani, sala riunioni ad uso polivalente, area ristoro/caffè, servizi, uffici, area ricevimento, aree operative. Al primo piano invece vede: un area relax, uffici, area ricevimento, aree operative e servizi.

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