Tutela dei beni culturali: l'attività 2024 dei Carabinieri
Nel corso del 2024 c'è stata anche la restituzione alla Biblioteca Trivulziana del Comune di Milano di un importante testo del 1629 “D. Co. Caroli Balbiani Belgioiosi

Tempo di bilanci per i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, articolazione lombarda dell’omonimo Comando con sede a Roma che opera sull’intero territorio nazionale.
Il 2024 del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza
Sono stati infatti resi noti i risultati dell'attività svolta nel corso del 2024, che ha portato a risultati operativi lusinghieri. I militari del Nucleo TPC di Monza, nell'ambito delle molteplici attività investigative seguite, hanno, nel corso dei 12 mesi del 2024, deferito in stato di libertà 88 persone tra le quali 33 per ricettazione, 23 per furto, 18 per scavo clandestino, 15 per contraffazione di opere d’arte, 2 per illecita esportazione di beni culturali, 4 per danneggiamento, 9 per reati in danno del paesaggio.
Nel corso delle operazioni sono stati sottoposti a sequestro 2131 beni antiquariali, archivistici e librari, oltre a 2722 beni archeologici e 376 reperti paleontologici.
L’attività repressiva è, però, solo uno degli strumenti cui il comparto di specialità ricorre per garantire la tutela del patrimonio culturale della Lombardia, che viene assicurata anche e soprattutto grazie a controlli preventivi di cui sono testimonianza i 6 sopralluoghi per l’accertamento dello stato di sicurezza di musei/biblioteche/archivi, le 45 ispezioni alle aree archeologiche, le 135 verifiche su aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali e, in particolare, i 222 accertamenti amministrativi presso esercizi antiquariali e commerciali di settore, circa due ogni tre giorni. A questa tradizionale attività di controllo del mercato nelle sue strutture fisiche, fisse o ambulanti che siano, si affianca ormai da anni la sorveglianza del commercio on-line, attraverso la verifica dei siti web di case d’asta e gallerie d’arte, ma anche dei più comuni siti di e-commerce monitorando gli scambi diretti, sempre più frequenti, fra privati.
Complessivamente, nello svolgimento delle attività preventive del 2024, sono stati 2036 i beni culturali sottoposti ad accertamento fotografico, mediante comparazione con le immagini e le informazioni contenute nella banca dati “LEONARDO”, la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti più antica e vasta del mondo, ormai strumento investigativo imprescindibile per la tutela del nostro immenso patrimonio culturale.
Oltre all’indubbio impegno e alla elevata professionalità del personale specializzato, questi importanti risultati sono anche frutto della stretta collaborazione con gli altri reparti dell’Arma territoriale, con i funzionari delle Soprintendenze, le Diocesi, nonché con gli Archivi e le Fondazioni degli artisti, presenti in gran numero sul territorio di competenza.
Incontri con gli studenti
Ulteriore strumento per contribuire alla tutela del patrimonio culturale è quello di sviluppare una maggiore consapevolezza del valore dell’arte, attraverso una costante opera di sensibilizzazione della cittadinanza, a cominciare dalle giovani generazioni. In tale ottica, il personale del Nucleo TPC di Monza ha tenuto 24 incontri con gli studenti delle scuole superiori lombarde che lo hanno richiesto, nell’ambito dei contributi dell’Arma dei Carabinieri alla formazione della “Cultura della legalità”, sottolineando costantemente come il patrimonio storico artistico sia espressivo della nostra identità.
Convegni ed eventi pubblici dedicati alla tutela del patrimonio culturale
Con il medesimo fine è proseguita la collaborazione con prestigiose università del territorio (Statale, Cattolica e Bocconi a Milano, Statale a Bergamo e Pavia), presso le quali vengono tenuti seminari sulla tutela del patrimonio culturale agli studenti di corsi di laurea e master in materie di settore. Inoltre, sono numerosi gli eventi pubblici e i convegni su temi specifici in cui il Nucleo di Monza è stato chiamato a partecipare. Fra i primi si ricorda l’esposizione di reperti archeologici frutto di operazioni di recupero effettuate dal Nucleo di Monza e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano, in un quadro sinergico di costante attività di tutela dei beni culturali, nell’ambito della manifestazione Milano MuseoCity, con la mostra dal titolo “Extra Moenia. Egitto, Etruria, Magna Grecia. Reperti Archeologici da raccolte private milanesi”.
Fra i secondi, si segnala il coinvolgimento del reparto nelle iniziative tenutesi nell’ambito della manifestazione Bookcity Milano, attraverso la partecipazione al convegno “Gli archivi nelle sommosse e nelle guerre. Dall’età napoleonica all’era della cyber war”, promosso dall’Archivio di Stato di Milano e tenutosi nell’affascinante cornice del Palazzo del Senato di Milano.
Invece, tematiche di più di stretta attualità sono state trattate dal Nucleo di Monza nel convegno “Glacial Archeology – buone pratiche, problemi e opportunità”, organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, tenutosi a Bormio, in provincia di Sondrio, il 4 e 5 ottobre 2024, in relazione alla problematica determinata dal riscaldamento globale e dal conseguente arretramento dei ghiacciai che provoca sempre più frequentemente l’emersione di reperti bellici ed archeologici.
Infine, personale del Nucleo TPC di Monza è coinvolto, di concerto con il Comando di Roma, nel progetto finanziato dall’Unione Europea “Strengthening the institutional capacities in dealing with cultural heritage and environmental crimes”, volto a rafforzare gli strumenti istituzionali dello Stato della Macedonia del Nord con l’obiettivo di migliorare la capacità di contrasto dei reati in danno al loro patrimonio culturale, sulla scorta dell’esperienza cinquantennale dei Carabinieri nel settore.
I recuperi più importanti del 2024
Nel documento di bilancio del 2024 il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, ha messo in risalto anche i recuperi di beni culturali maggiormente significativi del 2024.
Tra questi la restituzione alla Pinacoteca Musei Civici di Monza un dipinto del XVII secolo, realizzato con la tecnica dell’olio su tela, raffigurante il Colosseo. Il dipinto, di cui si erano perse le tracce dall’estate del 1974 era all’epoca custodito nella Pinacoteca Civica della Villa Reale di Monza, è stato individuato in vendita all’incanto sul sito di una casa d’aste milanese a 8.000 euro.
Ma anche la restituzione al Museo Nazionale Romano del “torello di Veio”, una statuetta votiva originariamente proveniente dall’antica città etrusca di Veio, che negli anni ’20 del secolo scorso, dopo un prestito all’Istituto Superiore delle Industrie Artistiche (I.S.I.A.) all’epoca con sede nella Villa Reale di Monza, era stata sottratta fraudolentemente da ignoti e che è stata lasciata in forma anonima, accompagnata da una toccante lettere che ne riassumeva le vicissitudini, ai Musei Civici di Monza;


Senza dimenticare la restituzione all’Ambasciatore del Perù di 5 reperti archeologici, una muñeca funeraria (bambola funeraria) della civiltà Chancay, una ciotola e un bicchiere in ceramica appartenenti allo stile preispanico Nasca (primo periodo intermedio 200 a.C. - 600 d.C.), una bottiglia scultorea in ceramica appartenente allo stile preispanico Moche (primo periodo intermedio 200 a.C. - 600 d.C.) e un frammento di tessuto realizzato con fibre di cotone e camelide appartenente allo stile Chimù (periodo tardo intermedio 1000 d.C. – 400 d.C.), tutti risultati oggetto di esportazione illecita dal Paese sudamericano, individuati in vendita presso una casa d’aste bresciana;
Tra i recuperi di maggior rilievo anche la restituzione all’Archivio di Stato di Bergamo di un documento, di particolare rilevanza storica, trattando un momento cruciale delle guerre di indipendenza italiana, rappresentato da una missiva, datata 19 marzo 1848, a firma del feldmaresciallo Johann Josef Radetzky, Governatore militare della Lombardia, e diretta al Comando militare di piazza di Bergamo, che fino ad allora aveva potuto contare su una guarnigione di due battaglioni, con cui veniva ordinato che uno di questi, quello di fanteria dell’Arciduca Sigismondo, doveva essere inviato di rincalzo a Milano per contenere la rivolta in atto, la quale è stata individuata in vendita presso un’attività commerciale estera e grazie alla consueta sinergia tra le Istituzioni, l’importante documento archivistico demaniale è rientrato in patria attraverso i canali diplomatici grazie alla proficua opera dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Nel corso del 2024 c'è stata anche la restituzione alla Biblioteca Trivulziana del Comune di Milano di un importante testo del 1629 “D. Co. Caroli Balbiani Belgioiosi. Dominus illumimnatio mea Ex dispositione Nov. Const. in tit. de poenis §. matrimonia, cautum est matrimonia clandestina esse non debere [...] dell’autore Gio Battista Bagliotti, stampato in un elegante carattere corsivo, che è la trascrizione di una complessa memoria concernente gli aspetti giuridici di una vicenda occorsa a Milano agli inizi del '600: le nozze tra Carlo Barbiano di Belgioioso (1608-1656) e Francesca Malombra (1614-1641), contratte senza il consenso di chi aveva la tutela legale della giovane, ricorrendo all'artificio della dichiarazione della formula matrimoniale di fronte a ignari testimoni (cd. “matrimonio a sorpresa”). Il documento è stato individuato in vendita on line sul mercato antiquario.


E poi ancora la restituzione di un importante testo raro del 1682 “Universale Theatro Farmaceutico” dell’autore Antonio De Sgobbis, farmacista veneziano, al Nobile Collegio Chimico Farmaceutico di Roma da cui era stato sottratto nel 1985 ed individuato nel mercato antiquario milanese dove risultava in vendita all’asta. Il volume, che rese l’autore famoso in tutta Europa e di cui si conoscono pochissime copie, rappresenta un’opera strutturata e dettagliata molto rara per l’epoca, una specie di prototipo enciclopedico piuttosto che un manuale di uso pratico da riporre e consultare in farmacia. Inoltre, a rendere particolarmente pregevole tale opera fu anche la scelta dell’editore, la Stamperia Baglioni di Venezia divenuta molto famosa già nel 1607 per essere stata scelta da Galileo Galilei per la sua Difesa contro le accuse di Baldassare Capra e il Sidereus Nuncius.
Infine il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza segnala anche la restituzione allo Stato per il tramite della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento di numerosi reperti di natura archeologica già conservati presso la Torre di Pandolfo di Capodiferro ubicata nel comune di Sessa Aurunca (CE), che fu oggetto di bombardamento e razzia ad opera delle truppe di occupazione tedesche del 15° Panzer Gran Division I.C. ‐ per conto del Kunstschutz ‐ nel 1943. I beni recuperati, prima del loro trafugamento, erano già musealizzati in quello che era conosciuto come Museo della Civiltà Aurunca, eretto nel 1926 dall’allora Ministro dell’educazione nazionale Pietro Fedele. Al termine della guerra i beni dispersi furono oggetto di una specifica indagine condotta dall’allora ministro plenipotenziario Rodolfo Siviero, a capo del Comitato per le restituzioni; attività successivamente sugellata dalla pubblicazione nel 1995 del volume “L’opera da ritrovare. Repertorio del patrimonio italiano disperso all’epoca della seconda guerra mondiale”.
Nel corso dei consueti controlli delle piattaforme di e‐commerce e dei siti specializzati nella vendita di opere d’arte, i Carabinieri del Nucleo TPC di Monza hanno individuato i beni archeologici e, mediante un’articolata indagine di ricostruzione storica svolta in collaborazione con i funzionari della SABAP e personale dell’Istituto Centrale del Restauro, sono riusciti ad accertarne la provenienza proprio dalla Torre di Pandolfo di Capodiferro.