Commemorazione

Strage di Nassiriya: "Non dimentichiamo il sacrificio dei nostri Caduti"

La cerimonia si è svolta stamattina al giardino dei Salici di Legnano, alla presenza delle autorità civili e militari.

Strage di Nassiriya: "Non dimentichiamo il sacrificio dei nostri Caduti"
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Strage di Nassiriya, 18 anni dopo Legnano non dimentica.

Strage di Nassiriya, la commemorazione al giardino dei Salici

Si è svolta nella mattinata di oggi, venerdì 12 novembre 2021, la commemorazione delle vittime dell'attentato terroristico messo a segno 18 anni fa ai danni del contingente italiano in Iraq nell'ambito dell'operazione Antica Babilonia, la missione di mantenimento della pace che vide le nostre Forze armate impegnate nel Paese del Golfo Persico dal 2003 al 2006. A promuovere la cerimonia nel giardino di via dei Salici, dove dal 2015 si trova un cippo commemorativo, è stata l'associazione Nastro verde (decorati di medaglia d'oro Mauriziana). Alla presenza delle associazioni combattentistiche e d'arma e delle autorità civili (il Comune era rappresentato dall'assessore Monica Berna Nasca e dalla consigliera comunale Anna Pontani) e militari, l'intervento ufficiale è stato tenuto dal generale Emanuele Garelli, già comandante della Compagnia dei Carabinieri di Legnano dal 1975 al 1979.

"Non erano vittime inconsapevoli di eventi più grandi di loro"

Nel suo discorso, Garelli ha ricordato l'autocarro carico di esplosivo che quel giorno piombò sul comando italiano uccidendo 19 nostri connazionali (12 Carabinieri, cinque militari dell'Esercito, due civili) e nove civili iracheni, ha celebrato l'eroismo di Andrea Filippa, il carabiniere di guardia all'ingresso della base che prima di cadere vittima dell'attentato è riuscito a uccidere due kamikaze impedendo che il camion esplodesse all'interno e che le proporzioni della tragedia fossero ancora più grandi, e ha stigmatizzato il "fanatismo criminale" degli autori dell'attentato, "che non hanno esitato a sacrificare i propri connazionali pur di raggiungere il risultato".
"Il sacrificio dei nostri Caduti ci deve far riflettere - ha aggiunto Garelli - Non erano vittime inconsapevoli di eventi più grandi di loro o inconsapevoli difensori di interessi occulti, come qualcuno ha voluto dipingerli a sproposito. Erano in Iraq per portare aiuto alla popolazione locale e per contribuire al mantenimento della pace, condizione essenziale per lo sviluppo. Erano ben consapevoli dei rischi che correvano e dei nobili scopi della missione loro affidata. Dobbiamo essere grati a loro e alle loro famiglie che, nonostante il dolore provocato dalla loro perdita, hanno sempre dimostrato compostezza. Grazie al loro sacrificio l'Italia ha ritrovato coesione nazionale e orgoglio patriottico. Viva le Forze armate, viva la Repubblica, viva l'Italia!".

 

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