La storia

Si sveglia dal coma: la testimonianza degli "angeli" della Rsa

A due settimane dal risveglio dal coma durante la videochiamata del figlio, parla il personale della Rsa Leopardi che ha assistito al miracolo.

Si sveglia dal coma: la testimonianza degli "angeli" della Rsa
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Si sveglia dal coma: a due settimane dal miracolo alla Rsa-Rsd Leopardi di Villastanza di Parabiago parlano gli "angeli" della struttura.

Si sveglia dal coma: le parole del personale

"Quanto è successo è stato davvero incredibile. E viverlo lo è stato ancora di più, soprattutto perché è stato un evento inaspettato".
Sono ancora incredule, anche se con una certa dose di consapevolezza in più, la responsabile Arianna Tosetto, la direttrice sanitaria e di reparto Maria Luisa Roggia, le operatrici e le infermiere della Rsa-Rsd Leopardi (struttura del gruppo La Villa) di Villastanza di Parabiago, che il 25 maggio hanno assistito a un avvenimento più unico che raro: il risveglio di M.M.A., nata a Settimo Milanese nel 1953 e ospite della struttura da inizio agosto 2020, che versava in uno stato vegetativo a seguito di una gravissima emorragia celebrale che l’aveva colpita il 7 gennaio 2020.

Ha spiegato Roggia:

"Da quando ha avuto quella grave emorragia celebrale, la nostra ospite è sempre rimasta in stato vegetativo. Il giorno prima avevo sentito il figlio, che ovviamente sperava sempre in un miglioramento, e io gli avevo detto che la mamma era stabile... chi si sarebbe mai aspettato che il giorno dopo lei si sarebbe risvegliata proprio durante una videochiamata con lui e avrebbe salutato facendosi capire con i gesti e con il movimento delle labbra! L’educatrice che aveva in mano il telefono per fare la videochiamata era emozionatissima, tanto che si è commossa. In poco tempo ci ha allertati tutti e abbiamo capito cos’era successo. E’ stato incredibile. In tutti questi anni ho sempre notato che chi è in uno stato vegetativo ha comunque delle reazioni in determinati momenti, ma non ho mai visto un risveglio come quello accaduto qui".

Le cure e l'affetto

"I nostri 12 ospiti del nucleo per Stati Vegetativi, SLA e malattie neurodegenerative, che abbiamo dal 2000, vengono trattati come gli altri ospiti - ha ricordato Tosetto - Anche durante l’emergenza sanitaria sono sempre stati mantenuti i contatti coi parenti, alle finestre e in videochiamata. In un nucleo come quello dedicato agli Stati Vegetativi la comunicazione, sia verbale sia di contatto, è essenziale e rappresenta un focus costante per gli operatori che si occupano degli ospiti e che si rivolgono a loro, durante tutte le attività, dall’igiene alla fisioterapia, come se fossero perfettamente rispondenti agli stimoli e come se ogni possibilità fosse sempre aperta. E anche la nostra ospite che si è svegliata dopo oltre un anno trascorre tempo fuori dalla sua camera, mobilitata in bascula nel salone del reparto"

"Ringraziandoci per il lavoro fatto, lei ci ha dimostrato che qualcosa in questo periodo ha percepito - ha continuato la direttrice sanitaria - Sa che prima non si portavano le mascherine e ora sì, ha chiamato per nome l’infermiera e si ricorda di noi".

Le condizioni della 68enne a due settimane dal miracolo

Il personale della Rsa-Rsd Leopardi in due settimane è passato dall’incredulità iniziale, all’entusiasmo ma anche alla paura. Paura che l’ospite potesse regredire e il dispiacere nel sapere che un miracolo del genere non potrà ricapitare così normalmente.

Hanno fatto sapere dalla struttura:

"I parenti sperano sempre in un miglioramento, ma noi cerchiamo di non alimentare mai delle false speranze. In queste due settimane stiamo tenendo la nostra ospite sotto osservazione. E’ sempre rimasta vigile, capisce cosa le diciamo ed è reattiva. Si fa capire coi gesti e il movimento delle labbra anche perché ha la tracheocannula. Ora è in una fase di stallo e stiamo facendo tutti gli accertamenti per capire quali saranno le evoluzioni dello stato di salute della signora; successivamente punteremo a un ricovero in ospedale per fare le dovute indagini e capire cos’è successo concretamente. Noi ora continuiamo il lavoro che abbiamo sempre fatto, con una soddisfazione in più... perché sentirsi ringraziare per quanto fatto in questo anno e 4 mesi è per noi stata un’enorme emozione. E’ stata la conferma, inaspettata, che abbiamo operato bene. E non succede certo tutti i giorni".

 

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