la serata dedicata al noto medico

Serata della Famiglia Legnanese su ricerca neurologica e Ettore Beghi

Garattini ha ricordato che Beghi ha cercato di capire l’insorgenza delle crisi epilettiche, l’opportunità o meno di utilizzare i farmaci e quali

Serata della Famiglia Legnanese su ricerca neurologica e Ettore Beghi
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Serata riuscita a Legnano, quella di lunedì 27 maggio, con folto e qualificato pubblico quella organizzata dalla Famiglia Legnanese e dedicata alla ricerca neurologica e a Ettore Beghi.

Serata della Famiglia Legnanese su ricerca neurologica e Ettore Beghi

La serata è stata introdotta da Giorgio Vecchio, amico personale di Ettore Beghi. La parola è stata presa anzitutto da Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e figura di primissimo piano, essendo stato membro di molteplici organismi, in enti governativi e pubblici (CNR, Consiglio Sanitario Nazionale, Commissione Unica del Farmaco).

Ha presentato con passione e ammirazione la figura di Beghi, ricordandone la carriera, il grande numero di pubblicazioni scientifiche sulle principali riviste del mondo, gli argomenti di studio (epilessia, SLA), con ricerche condotte sul campo con numeri significativi.

Garattini ha ricordato che Beghi ha cercato di capire l’insorgenza delle crisi epilettiche, l’opportunità o meno di utilizzare i farmaci e quali. Sulla SLA ha contribuito a raccogliere e analizzare dati, per capirne le cause, tra le quali certamente traumi ricevuti dal cervello (come nel noto caso dei calciatori).

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I vari temi affrontati durante la serata

Garattini ha ricordato anche il lato umano: la serietà, la concretezza, la capacità di costruire relazioni umane, sempre con il sorriso. Caratteri che sono stati confermati dai successivi interventi.

Il prof. ‍Cesare Maria Cornaggia – specializzato in Psichiatria, con studi anche alla Clinica Neurologica dell’Università di Berlino e all’Epilessia Zentrum Bethel a Bielefeld. Cornaggia si è occupato di persone con disabilità o malattie neurologiche; nonché di residenzialità per persone con gravi disagi psichici, dirigendo anche la Psichiatria afferente all'Ospedale San Gerardo di Monza. E’ professore in Medicina Fisica e della Riabilitazione presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.

Il prof. Carlo Ferrarese, neurologo, già Visiting Associate del Laboratory of Preclinical Pharmacology (NIH) di Washington D.C.; Research Assistant Professor del Fidia-Georgetown Institute for the Neurosciences successivamente a Bethesda, Maryland, USA. Poi professore presso l'Università degli Studi di Milano e l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Coordina ricerche nell’ambito di patologie neurodegenerative, neuro-immunologiche, epilettiche e vascolari cerebrali.

Il prof. Giancarlo Logroscino, già professore associato di epidemiologia e neurologia presso Harvard University di Boston, ora professore di neurologia dell’Università degli Studi Bari “Aldo Moro”. Ha condotto studi sulla malattia di Parkinson, Sclerosi Laterale Amiotrofica e il morbo di Alzheimer. Si occupa del declino cognitivo, i fattori di rischio/protettivi nell’invecchiamento del cervello, ecc. Logoscino è tra i quattro scienziati editor del volume Oxford Textbook of Neurologic and Neuropsychiatric Epidemiology, dalla prestigiosa Oxford University Press.

Tante voci autorevoli per ricordare Beghi

Questi autorevoli colleghi hanno spiegato ulteriormente i meriti e le capacità di Beghi nel campo della ricerca a livello mondiale; soprattutto le sue intuizioni sulla necessità di uscire dai confini nazionali per costruire ricerche su malattie tanto gravi quanto rare come la SLA. Hanno ricordato l’indipendenza di Beghi, pronto sempre a dire la propria idea. Si è citata la sua incapacità di litigare con il prossimo, in un mondo tanto competitivo come quello accademico e scientifico. Si è ricordata la sua disponibilità verso gli studenti e i giovani medici, suscitando curiosità ed entusiasmo. Importante il collegamento da lui fatto tra la ricerca e l’attività clinica. Insomma, un uomo capace di costruire ponti.

Su questa linea interpretativa si sono mossi i due ultimi interventi.

Il prof. Maurizio Leone, anche lui con studi negli USA, neurologo e ricercatore sulla SLA, primario dell’unità di neurologia alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, è stato tra i primi allievi di Ettore Beghi.

Commosso il ricordo della dott. Elisabetta Pupillo, oggi Capo Unità Epidemiologia delle Malattie Neurodegenerative presso l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, che invece è stata tra gli ultimi allievi di Beghi e ne ha raccolto la pesante eredità al Negri. Anche lei ha insistito sulla capacità di Beghi di entrare in sintonia con gli studenti e con i più giovani. Come i colleghi che l’hanno preceduta, ha ricordato che il maestro trattava i collaboratori alla pari, senza pretese di superiorità.

Insomma, un’importante serata, che ha fatto conoscere a un pubblico attentissimo il valore di un medico legnanese che ha avuto così tanto rilievo in campo scientifico internazionale.

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