Attualità

Rho: sensori a scuola per monitorare la qualità dell'aria

Un sistema di sensori per garantire più sicurezza agli studenti in classe

Rho: sensori a scuola per monitorare la qualità dell'aria
Rho
Pubblicato:
Aggiornato:

La start up «Fybra» ha installato sedici sensori intelligenti per il miglioramento della qualità dell’aria alla scuola secondaria di primo grado di via Tommaso Grossi a Rho.

Sensori intelligenti in classe

La start up «Fybra» ha installato sedici sensori intelligenti per il miglioramento della qualità dell’aria alla scuola secondaria di primo grado di via Tommaso Grossi a Rho.  Net porta «Fybra» nelle scuole collegate al teleriscaldamento: algoritmo e luce Led avvisano insegnanti e alunni quando aprire e chiudere le finestre.

La start up «Fybra» ha installato sedici sensori intelligenti per il miglioramento della qualità dell’aria alla scuola secondaria di primo grado di via Tommaso Grossi a Rho, uno degli istituti collegati alla rete di teleriscaldamento di NET.

Si tratta del primo progetto avviato dall’Assessorato all’Innovazione e Smart city del Comune di Rho in collaborazione con la società pubblica Net per migliorare la qualità dell’aria nelle classi, risparmiare energia e limitare i rischi legati alla trasmissione del virus Sars-Cov-2. Un progetto simile viene avviato in contemporanea anche nel Comune di Pero.

Start-up innovativa post covid

Mario Rossi, responsabile tecnico di Fybra – brevettato nel 2020 dall’omonima startup di Milano – ne illustra il funzionamento: «Con una semplice luce led il sensore comunica alla classe quando bisogna aprire la finestra per aerare il locale e quando la si può chiudere perché l’aria è tornata di buona qualità. La luce rossa indica la necessità di ventilare l’aula per disperdere microdroplets (veicoli di virus trasmessi per via aerea), CO2 e inquinanti, quella viola un progressivo miglioramento della qualità dell’aria. Quando la luce diventa azzurra, significa che la qualità dell’aria è buona ed è quindi possibile richiudere le finestre, evitando sprechi di calore e raffreddori». “I dispositivi – ha spiegato in sede di conferenza stampa Marco Scaramelli, amministratore unico di Fybra – erano stati pensati prima del Covid, nel rispetto del risparmio energetico. Negli ambienti piccoli, l’aria diventa in fretta viziata. La pandemia ha spinto a tenere sempre aperte le finestre per garantire ventilazione ed è importante, ma occorre anche garantire la giusta temperatura: l’algoritmo avvisa quando aprire e quando chiudere. Evita l’effetto polmonite e fa risparmiare energia”.

“Ringrazio la società Net e il suo team tecnico per questa opportunità. Ringrazio anche la dirigente scolastica Sandra Moroni per avere aderito a questa sperimentazione e per essere sempre disponibile a collaborare con la giunta comunale – commenta il Sindaco Andrea Orlandi - La tutela dell’ambiente è una priorità per questa amministrazione e va perseguita in tutti i settori. Siamo lieti di poter contribuire anche a garantire una migliore salubrità alle aule in cui i nostri ragazzi studiano per diverse ore al giorno. Confidiamo che questo progetto dia buoni frutti”.

Emiliana Brognoli, Assessore rhodense all’Innovazione e Smart city, commenta: «Il sensore esorta ad aprire le finestre nel momento in cui è necessario farlo per migliorare la condizione di salubrità dell’aria a tutela dei ragazzi e degli insegnanti, evitando allo stesso modo di mantenere sempre le finestre aperte e quindi in ottica di risparmio energetico. I dati rilevati dai dispositivi inoltre potranno essere elaborati e studiati anche in prospettiva delle importanti opere che dovremo realizzare grazie ai finanziamenti PNRR. Sfruttare le risorse al meglio senza sprechi questa è la chiave di un futuro sostenibile ed anche questa è educazione civica. Ed ora più che mai è importante, visto la situazione che stiamo vivendo. Portare innovazione nelle scuole è uno degli obiettivi che ci siamo posti e che stiamo perseguendo convintamente”.

Più  la sicurezza degli studenti in presenza

“Siamo contenti – conclude l’assessore alla Scuola, Paolo Bianchi - che le lezioni siano ripartite senza limitazioni e che i ragazzi possano relazionarsi tra compagni vis à vis e vivendo attività esterne che non sono state possibili durante i mesi più duri della pandemia. Nei loro confronti è bene mantenere la massima attenzione: la salute dei ragazzi e dei docenti viene prima di tutto. Oggi la tecnologia, accanto all’attenzione costante degli adulti, ci può aiutare a fare in modo che i locali siano adeguati ad accogliere al meglio i ragazzi. Avevamo avuto dal Provveditorato indicazioni rispetto alla necessità di aerare i locali, grazie ai sensori gli insegnanti e il personale scolastico potranno svolgere al meglio il loro lavoro”.

Lorella Bigatti, alla guida di NET, conferma l’impegno della società nel perseguire politiche di risparmio energetico, estendendo in futuro la dotazione dei sensori agli altri istituti scolastici che fanno capo ai due Comuni soci: “Fybra è un soggetto affidabile. Oltre ai 16 sensori già installati ne porterà 12 alla scuola di via Mazzo e contiamo di sviluppare altri progetti nei prossimi anni”.

La dirigente scolastica Sandra Moroni ha fatto il punto sulle innovazioni della “Tommaso Grossi”: “I sensori sono attivi nelle tredici aule e nei tre laboratori. Sono l’ultimo passo di un costante impegno del Comune rispetto al tema dell’efficientamento energetico. Quattro anni fa sono stati installati cappotto termico, nuovi serramenti, valvole termostatiche e impianti fotovoltaici”.

Seguici sui nostri canali