CRONACA

Processo con giudizio immediato per Stella Boggio accusata dell'omicidio del compagno Marco Magagna

L'udienza si terrà a settembre la donna è agli arresti domiciliari a Limbiate a casa dei genitori

Processo con giudizio immediato per Stella Boggio accusata dell'omicidio del compagno Marco Magagna
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Processo in Corte d'Assise a settembre per Stella Boggio, 34 anni il prossimo novembre, 38enne, avvenuto tra il 6 e il 7 gennaio scorsi nella mansarda di via Tonale, a Bovisio Masciago, in cui convivevano di fatto, anche se lui aveva conservato residenza ad Arese. Nei confronti della donna di Limbiate, dove attualmente si trova agli arresti domiciliari, è stato disposto il giudizio immediato. L'accusa è aggravata dall'esistenza di un legame affettivo con la vittima, che era stata accoltellata con una violenta coltellata al cuore nel corso di una lite.

La procura contesta alla donna  il delitto di omicidio con dolo eventuale, e non quello di eccesso colposo di legititima difesa

Ad aprile scorso, i giudici del tribunale del Riesame di Milano hanno riportato alla condotta tenuta dalla 34enne (che aveva confessato immediatamente) alla sua qualificazione originaria, ossia quella dell'omicidio volontario (dopo un primo riconoscimento della legittima difesa) , riconoscendo però come adeguateta , in base alle esigenze cautelari, la misura degli arresti domiciliari stabilita dal gip dopo la convalida dell'arresto. La donna, che secondo i giudici ha agito con « furia elevata», aveva visto cadere l'ipotesi della legittima difesa sostenuta dal suo difensore. La procura contesta alla donna (madre di un bambino di 9 anni)  il delitto di omicidio con dolo eventuale, e non quello di eccesso colposo di legititima difesa. Tra Boggio e Magagna il rapporto era molto burrascoso , caratterizzato spesso dall'abbondante assunzione di alcol, come emerge dagli atti .

"E' indubbio che quella tra Boggio e Magagna fosse una relazione tossica"

«E' indubbio che quella tra Boggio e Magagna fosse una  relazione tossica», con scontri fisici ricorrenti e reciproci, «che però non hanno mai visto il Boggio particolarmente soccombente», secondo quanto riporta va la decisione dei giudici del Riesame . La donna ha agitato con «evidenti finalità aggressive»  e  peraltro, dalla dinamica dei fatti così come ricostruita dalle dichiarazioni dell'interessata e dagli atti di indagine, «non è vero che non aveva la possibilità di fuggire e che sia stata costretta all'accoltellamento per mancanza di alternative concrete». Per quanto riguarda le esigenze cautelari, invece,  è stato riconosciuto che l'aggressività della donna, e «i propri impulsi violenti» fossero circoscritti al rapporto con Magagna.