Il ritorno alla società

Procedono spediti i lavori alla Masseria

Sarà un lavoro articolato che si articola su più livelli

Procedono spediti i lavori alla Masseria
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C’era una volta un luogo dove regnava l’illegalità, l’ingiustizia e la sofferenza: è così che forse, un domani, verrà raccontata ai bambini la storia della Masseria di Cisliano. Una storia che inizia nel 2014 con la confisca definitiva del bene alla ‘ndrangheta.

Da luogo della malavita a esempio di giustizia e legalità

«È stato un cammino lungo e impegnativo - commenta Luca Durè, assessore con delega alla Masseria e vicesindaco - nel 2015 infatti, con i volontari di Caritas e Libera, abbiamo iniziato a presidiare la struttura per evitare che venisse vandalizzata e distrutta. Ricordo che, subito dopo la confisca, il cancello fu rimosso ed ebbero inizio i primi atti vandalici volti a distruggere l’immobile. Si tratta di una pratica purtroppo abituale sui beni confiscati, la criminalità organizzata non vuole che le “sue” proprietà vengano utilizzate da altri dopo la confisca definitiva. Noi non potevamo permettere che questo avvenisse a Cisliano, ed è proprio così che inizia la storia della rinascita della Masseria. Poco tempo dopo siamo riusciti a ottenere l’assegnazione provvisoria al Comune e, in collaborazione con Caritas, l’Associazione “Una Casa Anche Per Te Onlus (U.c.a.p.te)” e di una vasta rete associativa del territorio, abbiamo subito iniziato a utilizzare il bene per fini sociali: i quattro appartamenti sono stati sistemati e destinati all’accoglienza di persone e famiglie in momentaneo stato di difficoltà e l’intera struttura è stata sede di innumerevoli attività che hanno coinvolto le associazioni del territorio, studenti provenienti da tutta Italia e tanti giovani che, anche attraverso i campi di formazione e lavoro hanno dato il loro materiale contributo all’avvio del recupero di “Libera Masseria”: in totale circa 20mila persone sono passate di qui portando il loro fondamentale, piccolo o grande, contributo».

Progetto del famoso architetto Stefano Boeri

L’assessore ha poi proseguito:

«Con l’assegnazione definitiva abbiamo potuto finalmente far partire il progetto di riqualificazione, ideato dal rinomato studio di architettura Stefano Boeri Interiors, che si articola su più livelli: gli edifici principali verranno sottoposti a risanamento ed efficientamento energetico e verranno dedicati al food, alla formazione sul tema dell’antimafia e sulla ristorazione (legata alla produzione del territorio) e ospiteranno i campi residenziali di formazione e volontariato. Quelli costruiti successivamente saranno invece demoliti: al loro posto nasceranno edifici sostenibili, appositamente progettati per creare spazi multifunzionali che si articoleranno intorno a una piazza centrale, pensata per le attività e gli eventi all’aperto. Non mancheranno naturalmente le aree verdi che si integreranno in perfetta armonia con il resto della struttura. Il vecchio parcheggio, infine, diventerà un orto urbano. Oltre alla formazione, ai campi e agli eventi continueremo naturalmente con i percorsi di formazione alla legalità e con l’accoglienza di famiglie temporaneamente in difficoltà, l'attività che ha caratterizzato da subito il percorso di rinascita di questo bene confiscato alla criminalità organizzata. Questo progetto rappresenta un messaggio di grande positività in tema di lotta alle mafie - continua Durè - essere riusciti a trasformare un luogo di malavita e sofferenza in una struttura dedicata all’accoglienza e alla giustizia sociale è il modo migliore per dire che la lotta alle mafie si può e si deve portare avanti, sempre».

Soddisfatta per i lavori anche la consigliera comunale Susanna Ragno con incarico alle fragilità sociali:

«La Masseria è un luogo speciale, raccoglie il passato e allo stesso tempo ci proietta verso il futuro. Ci ricorda quotidianamente ciò che è stato, che cosa è davvero importante e per che cosa valga la pena impegnarsi e combattere. Attraverso la riqualificazione ai fini sociali del bene sottratto all'ndrangheta, Cisliano è diventata un simbolo positivo e un punto di riferimento per tanti altri comuni.  In questi anni siamo riusciti a trasformare malavita e criminalità in condivisione e bellezza: un luogo infelice si sta trasformando in uno spazio aperto, pronto ad accogliere giovani e adulti,nel segno della legalità e della giustizia».

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