UN GIOVANE PLUS-DOTATO

Prende il diploma a 17 anni e vola subito al Politecnico: il parabiaghese Matteo custode di un dono

Genio in matematica e fisica, lo studente prodigio vive a Parabiago ed è un giovane «plus-dotato» abituato a bruciare le tappe

Prende il diploma a 17 anni e vola subito al Politecnico: il parabiaghese Matteo custode di un dono
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Si diploma a 17 anni con 100 e lode ed è già matricola al Politecnico. Lo studente parabiaghese Matteo Selden, genio della matematica e della fisica, racconta i segreti di una dote speciale.

Matteo si è diplomato al Liceo a 17 anni col massimo dei voti

In auto durante viaggi e gite domenicali c'è sempre un libro di matematica avanzata che è pronto per essere sfogliato. Una porta spalancata sulla sete di conoscere, uno sbocco verso la curiosità e persino un toccasana per fermare il mal di pancia. Il motore è un processo nascosto e silenzioso, una vocazione interiore, un daimon. Sarebbe questa l'interpretazione che ne darebbero gli antichi: da Socrate a Platone fino ad arrivare a James Hillman. Il portatore di quella che può essere definita una dote naturale oppure, per gli addetti ai lavori, una «plus-dotazione», è Matteo Selden, un ragazzo ad alto potenziale, cosiddetto «gifted». Per lui il fattore intelligenza non è sinonimo di superiorità ma di una profonda conoscenza di sé. Di fronte alla quale qualcuno storcerà il naso o rimarrà persino incredulo. Se non fosse per i risultati personali che parlano chiaro. L'impresa arriva infatti da via Spagliardi, in particolare dal Liceo Cavalleri, sede degli Esami di maturità. Qui Matteo ha ottenuto, a soli 17 anni, il diploma di indirizzo scientifico con la votazione di 100 e lode. Ha anticipato non solo l'Esame di Stato, sostenendo le prove un anno prima del solito, ma ha pure bruciato le tappe superando il test di ammissione al Politecnico di Milano che lo introdurrà al corso di Ingegneria fisica. Del resto diventare matricola all'Università è sempre stata fonte di ispirazione per i suoi sogni.

"Per lui la voglia di conoscere è un bisogno intrinseco", commenta la madre

Sempre Matteo, inoltre, non era nuovo a traguardi simili: al nido disegnava lettere e numeri, all'asilo masticava già l'«abc» della grammatica. L'approdo sui banchi delle medie, poi, è avvenuto in anticipo e l'opportunità di ottenere il pezzo di carta del liceo per sprigionare tutto il suo potenziale è stata la ciliegina sulla torta di una carriera professionale che promette bene. «Gli stavano stretti i banchi della primaria, della secondaria e persino quelli del liceo. Al punto che abbiamo deciso di trovare formule e sbocchi affinché il suo percorso di studi fosse in linea con le sue abilità. Tutto questo senza presunzione ma, al contrario, nella consapevolezza che per Matteo fosse importante esprimere tutto il suo potenziale. La voglia di conoscere per lui è sinonimo di un valore intrinseco. Non abbiamo fatto altro che garantirgli l'ossigeno e la luce. La strada lui l'ha conosciuta da sé», racconta sua madre Chiara Liffredo che ha fatto presente come proprio i libri di matematica e fisica siano sempre stati i compagni di viaggio di suo figlio e vengano letti come fossero opere di narrativa.

"Mi basta ascoltare per arrivare alla soluzione dei problemi"

Le prime avvisaglie di quello che può essere definito un talento unico, per Matteo sono arrivate nel corso delle lezioni in aula quando si è accorto che le nozioni di matematica e fisica appartenevano a un territorio che lui inconsciamente conosceva bene.

«In classe non mi applicavo più di tanto, mi bastava ascoltare per poi focalizzare la mia attenzione sulla risoluzione dei problemi - spiega con tutta la naturalezza che lo contraddistingue - L'esperienza mi ha insegnato che le formule matematiche sono sì importanti ma non essenziali per arrivare al risultato». Matteo è dunque uno studente fuori dagli schemi ma perfettamente in sintonia con i suoi. La scuola, che compie una missione fondamentale nella formazione e nell'evoluzione dell'individuo, viaggia tuttavia a un'altra velocità.

«Non mi sono mai curato dei risultati, pur avendo ottenuto alti rendimenti in tutte le prove scolastiche ed extra-scolastiche di cui sono stato protagonista. La mia crescita precoce è dettata dalla voglia di andare oltre. I salti di classe che ho compiuto erano dettati dalla consapevolezza che il vaso in cui mi trovavo fosse più stretto del contenuto. Avevo bisogno di esprimere la mia potenza intellettiva, di assecondarla. E lungo il mio percorso ho trovato figure che mi hanno dato una grossa mano in tal senso».

Il "grazie" agli insegnanti che lo hanno preparato all'Esame di Stato

Proprio così: i docenti Ilaria Provasio e Massimo Vezzani sono stati validi alleati per preparare la Maturità da record ottenuta dal giovane parabiaghese. Da gennaio, infatti, era cominciato lo studio «matto e disperatissimo» svolto in parallelo con le verifiche del quarto anno. Dall'8 giugno al giorno della prima prova, quindi, è trascorso appena un mese. Un lasso di tempo del quale lo studente ha ottenuto il massimo del profitto tra full immersion nei programmi delle materie umanistiche ed esercizi pratici. Un modus operandi che gli ha consentito di superare brillantemente la prima vera sessione di esami che lo condurranno verso il mondo degli adulti.

Una spiccata capacità mnemonica

Sorge a chiunque spontaneo, tuttavia, domandarsi il segreto di questa spiccata capacità mnemonica: «Sono molto veloce a cogliere le cose. Mi basta leggere una volta un capitolo per immagazzinare i contenuti nei 2/3 mesi successivi. Da solo apro mondi talvolta inesplorabili. In contesti diversi, come quello della scuola, può entrare in gioco anche una certa sfiducia rispetto alle capacità dell'individuo. Una volta mi sono sentito dire che non sarei riuscito ad assimilare l'intero programma di filosofia in tre giorni. Una profezia che non si è avverata. Un'altra, invece, sono stato accusato di parlare inglese in maniera eccessivamente veloce. L'accusa sempre a opera di un insegnante che, devo dire, mi ha portato fortuna dato che ho ottenuto la certificazione C2».

Il suo tempo libero

Anche il tempo libero del giovane Matteo si caratterizza per una vasta gamma di attività. Tra i suoi passatempi, ci sono la vela e il pianoforte.

Mattia Ferrara

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