Più di 6 milioni di euro al Comune in cambio della concessione per la realizzazione di un Data center
Il sindaco Marco Re: «Questa proposta ha tutte le caratteristiche per essere foriera di grandi benefici per il nostro paese e per la nostra comunità»

Un data center a Sedriano, che porterà risorse per più di 6 milioni di euro, buona parte dei quali potranno essere spesi per opere pubbliche utili alla comunità. Ad annunciarlo è il sindaco Marco Re: «Alcuni operatori hanno avanzato la proposta di realizzare un data center nel nostro Comune. I data center sono dei grossi capannoni, assimilabili a quelli industriali, che contengono apparecchiature informatiche. Nell'era digitale e dell'intelligenza artificiale c'è un tema che riguarda la conservazione dati che richiede apparecchiature e insediamenti numerosi, tant'è che se ne parla in diversi Comuni anche a noi vicini, alcuni di questi già ci sono».
L'intervento nella zona industriale
In particolare si tratta di un intervento che viene proposto in «un'area che ha già una destinazione di natura industriale e artigianale e nello specifico di logistica, quindi attività di spedizionieri che trasportano le merci sul territorio che comporta una grossa movimentazione di camion con indotti negativi dal punto di vista del traffico e dell’inquinamento - spiega il primo cittadino - Ecco al posto di questo intervento di logistica viene proposto di fare il data center. Ad avviso dell’Amministrazione è una proposta che ha un carattere interessante e già un primo beneficio perché questi capannoni non comportano nell'ordinarietà movimenti di persone e di merci significative quindi non danno luogo a quella forma di inquinamento».
Il beneficio economico per le casse comunali
Il sindaco si sofferma anche su un altro «beneficio particolarmente importante, che sta nel piano economico. L'Amministrazione quando si è confrontata con gli operatori che hanno fatto questa proposta, percependo in maniera molto nitida che dietro a queste realizzazioni ci sono interessi e investimenti notevoli, ha posto il problema di beneficiare di queste opportunità per la collettività sedrianese. Le risorse che porta con sé questo insediamento, laddove si dovesse concretizzare, sono significative: per le sue caratteristiche produce un dovuto per le casse comunali, che si può trasformare in buona parte in risorse, di circa 3 milioni e 700mila euro. Solo una parte di queste risorse, piccolina, andrà investita nel comparto, quindi la restante somma potrà essere utilizzata per utili opere per la comunità».
Oltre a questo il Comune è entrato in una discussione con gli operatori «chiedendo che questa realizzazione si tramutasse anche in vantaggi ulteriori per la nostra comunità e sostanzialmente nella trattativa che è stata avanzata si è ottenuta una somma che loro hanno dato la disponibilità a erogare al Comune, in cambio della concessione dell’autorizzazione all’insediamento, di tre milioni di euro – annuncia Marco Re - Questa somma in una piccola parte potrà essere dedicata alle compensazioni ambientali, il resto potrà essere utilizzato anch'esso per importanti opere per la nostra comunità».
Il totale si aggira quindi sui 6 milioni
Le opere che si possono realizzare
Secondo il sindaco la rilevanza di questo insediamento «sta nel fatto che potrebbe far veramente fare un salto qualitativo al nostro paese, non avendo il Comune grosse risorse ma la necessità di mettere mano a tante cose: strade, marciapiedi, percorsi ciclabili, opere di natura sportiva e del tempo libero per i ragazzi. Ad esempio nel nostro centro sportivo di via Allende non abbiamo che da scegliere, quindi interventi nelle strutture esistenti che possano migliorarne le potenzialità, come gli impianti della Ac di calcio, il palazzetto, le strutture inutilizzate o sottoutilizzate, la piscina comunale dove mancano spazi importanti, gli spogliatoi e quant'altro».
Marco Re sottolinea poi che «una delle funzioni principali del Comune è quella delle scuole, per esempio l'efficientamento energetico, e interventi manutentivi che con le risorse comunali si fa fatica a fare, come le manutenzioni dei loculi pluripiano in cimitero. Inoltre ci sarebbe la possibilità di realizzare qualche opera nuova, magari non particolarmente costosa, per i nostri ragazzi, tipo un bikepark, i calisthenics, attività ricreative che in questa capienza di spesa ci potrebbero stare. Facendo i conti e mettendo in fila per ordine di priorità le cose che servono al paese si possono individuare quali sono le azioni che con queste risorse possono essere realizzate».
I tempi
Riguardo alle tempistiche il sindaco spiega che «questo insediamento verrà sottoposto a tutte le analisi del caso dal punto di vista delle ricadute, quindi alla valutazione di impatto ambientale che ci garantirà sul fatto che quanto verrà realizzato non avrà degli effetti negativi sull'ambiente e sulla nostra qualità della vita. Questa procedura prenderà un anno di tempo, inoltre per realizzare questa opera occorreranno anche confronti con Città metropolitana, con i Comuni vicini e passaggi di natura burocratica, quali Consiglio comunale, istruttorie e quant'altro per cui ci vorrà un altro anno, quindi questa realizzazione con tutti i benefici che potrà portarsi dietro si realizzerà fra due anni, però bisogna cominciare adesso a lavorarci».
Le condizioni
Re precisa infine che «nel momento in cui le condizioni di realizzazione di questo insediamento non ci dovessero convincere, avremo sempre la possibilità di dire di no, quindi il fatto che oggi si inizia questo percorso non significa che ci sia un vincolo dell'Amministrazione in questa direzione. Questa proposta però ha tutte le caratteristiche per essere foriera di grandi benefici per il nostro paese e per la nostra comunità e io credo che la sua realizzazione ci farà fare veramente un cambio di passo e un salto di qualità significativo dal punto di vista delle opportunità che può dare per i cittadini. Intanto con le risorse che abbiamo cerchiamo di fare tutte le cose più importanti, di recuperare risorse da enti sovracomunali e di razionalizzare quello che possiamo nella spesa, quindi non è che la cosa ci tiene bloccati per due anni», conclude.